Applausi a scena aperta per il monologo sul depistaggio delle indagini sulla morte di Paolo Borsellino
21 luglio 2025 16:11«La verità, dedicatemi la verità». Con questa frase, lapidaria e densa di significato, si è chiuso lo straordinario monologo dell’attore David Coco, che ha vestito i panni del giudice Paolo Borsellino nella pièce La grande menzogna, scritta e diretta da Claudio Fava.
Lo spettacolo, dedicato alla memoria del magistrato assassinato in via D’Amelio nel luglio del 1992, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico, che ha tributato a Coco una lunga standing ovation finale. Un monologo che ripercorre la storia di Paolo Borsellino e il depistaggio sulla sua morte, mettendo in luce le ombre che, a distanza di 33 anni, ancora aleggiano sulla sua tragica fine e sulla “grande menzogna” che ha avvolto le indagini e i processi seguiti al suo omicidio.
David Coco, con un’interpretazione intensa e vibrante, ha saputo restituire con realismo e passione la figura di Paolo Borsellino, portando sul palco un uomo che non si è mai arreso davanti alla paura e all’ipocrisia. Un allestimento essenziale – un tavolo, una sedia, alcuni manichini – ha fatto da cornice alla narrazione di quei personaggi e di quelle vicende che hanno segnato uno dei furti di verità più dolorosi della storia della Repubblica.
Il pubblico, commosso e partecipe, ha riconosciuto il valore civile dell’opera, che ha raccontato un Borsellino a tratti arrabbiato, a tratti ironico, capace di denunciare la trasformazione della memoria in una liturgia vuota, in un santino da appuntare sul petto, mentre ai suoi figli e alla comunità non è stata ancora restituita la verità su quei settanta chili di tritolo che lo hanno ucciso insieme agli uomini della sua scorta.
«Con l’omertà perdiamo tutti - ha dichiarato la sindaca Elisabeth Sacco - e l’unico modo per contrastarla è la conoscenza. La cultura è uno strumento potente, e ospitare uno spettacolo come La grande menzogna significa scegliere di stare dalla parte della verità, della giustizia e di chi ha il coraggio di raccontare ciò che altri vorrebbero tacere».
Sulla stessa linea l’assessora alle Politiche culturali Virginia Amato: «Abbiamo scelto di ospitare questo spettacolo proprio il giorno successivo all’anniversario della strage di via D’Amelio per dare continuità al ricordo, ma soprattutto per fare memoria viva e attiva, perché la verità, come dice Borsellino, è un dovere verso le nuove generazioni e verso questa terra che ha bisogno di esempi e non di eroi da commemorare una volta l’anno».
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