di CARLO MIGNOLLI
Nel cuore del capoluogo, un evento speciale: "Stare al Centro". L'occasione è il 37° anniversario del Centro Calabrese di Solidarietà, un'organizzazione del Terzo Settore che si occupa del disagio e dell'emarginazione giovanile, dedicando particolare attenzione alla prevenzione, al recupero e al reinserimento sociale di individui affetti da dipendenze patologiche. Il Centro Calabrese di Solidarietà è diventato un punto di riferimento per coloro che cercano una seconda opportunità nella vita, un luogo in cui la fiducia e la speranza si rinnovano.
La serata è stata accompagnata dalle performance musicali di Piero Dardano e Daniela Olivo, che hanno proposto i successi di grandi cantautori italiani.
All’incontro hanno partecipato due figure molto importanti della Chiesa: monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, e monsignor Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli e presidente onorario del Centro Calabrese di Solidarietà. La loro presenza sottolinea l'importanza di una collaborazione stretta tra centro e la comunità religiosa.
Da destra: Monsignor Mimmo Battaglia, Isa Mantelli, Monsignor Claudio Maniago
Durante la serata, Monsignor Claudio Maniago ha sottolineato l'importanza di camminare insieme e ha ribadito che il centro è un luogo in cui le persone si aiutano reciprocamente. Rispondendo a una domanda, ha condannato fermamente gli episodi di pedofilia, definendoli una ferita grave per la Chiesa. “Bisogna stare vicini e solidali a coloro che denunciano e subiscono violenze, evitando però di generalizzare il problema e di puntare il dito verso l'intera categoria” ha poi aggiunto.
Monsignor Mimmo Battaglia ha parlato del momento di scambio con i ragazzi del 4H dell’Istituto Grimaldi Pacioli di Catanzaro come un'esperienza gioiosa. Ha sottolineato l'importanza di ascoltare i giovani e ha condiviso con loro il motivo della sua scelta di seguire il Signore affermando che “il Signore ha riempito la mia vita e per questo ho deciso di amarlo”.
Tante sono state le testimonianze degli ex ragazzi del Centro di Solidarietà. La testimonianza di Enza è solo una delle tante storie toccanti dei ragazzi che sono riusciti a vincere le loro battaglie. Le parole di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle l'esperienza della tossicodipendenza e sono riusciti a uscirne grazie all'aiuto del Centro di Solidarietà Calabrese sono un potente strumento per diffondere speranza e consapevolezza. Queste testimonianze dimostrano che è possibile superare la dipendenza e ricostruire una vita sana e felice.
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