"Spartacu Strit Viù", al Teatro Comunale di Catanzaro l'omaggio all'impegno politico di Franco Nisticò (VIDEO)

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images "Spartacu Strit Viù", al Teatro Comunale di Catanzaro l'omaggio all'impegno politico di Franco Nisticò (VIDEO)
Lo spettacolo Spartacu Strit Viù al Teatro Comunale
  15 dicembre 2019 23:01

di GIORGIA RIZZO

Sono passati dieci anni da quel 19 dicembre 2009, giorno in cui Franco Nisticò venne stroncato da un infarto durante la manifestazione "No Ponte" a Villa San Giovanni. 

Sulle labbra ancora le parole di rabbia e speranza per il futuro della sua terra pronunciate nel suo intervento. Una vita di militanza politica, anche nelle vesti di sindaco della sua città, Badolato, e una lotta in prima linea per l’ammodernamento della Statale 106, “la strada della morte” in cui furono in tanti a perdere la vita.

Banner

Resta amara e indelebile una traccia del suo impegno, a cui, a distanza di anni dalla sua morte, lo spettacolo di Francesco Gallelli e Luca MichienziSpartacu Strit Viù” rende omaggio e da cui trae ispirazione, oggi, sul palco del Cinema Teatro Comunale di Catanzaro, con il sostegno delle associazioni Riviera Borgo degli Angeli e Basta vittime sulla 106.

Banner

L’omaggio è doppio e va anche al direttore Pino Michienzi, a cui il Teatro del Carro, attraverso l’ottava Giornata Nazionale dell’Attore – Spac Festival, vuole rendere omaggio.

Banner

Nelle vesti di Spartaco l’attore di Badolato Francesco Gallelli, da solo in scena. Un protagonista che vive la condizione di un giovane calabrese in cerca di lavoro, di attore e precario, e che racconta con tono esasperato le contraddizioni di una terra in cui si costruiscono ecomostri che devastano l’ambiente nell’indifferenza generale, in cui “i padroni non muoiono mai”, in cui “n’ammazzamu fra di nui, poi jamu e li votamu e carcamu a raccomandazione”, nella quale “i giornalisti fanno a gara ppe cu scriva prima e no ppe ccu dicia a verità” e in fondo dove “on cangia nenta”. Simbolo di una terra abbruttita da tutto questo, la statale 106, un “tambuto” scoperchiato a cielo aperto, una bara travestita da strada che collega Reggio Calabria a Taranto; “Cristo si è fermato a Taranto”, come dice Spartaco. Un nome non casuale, quello del protagonista, che riprende quello dello schiavo mitico per eccellenza, perché “c’è sempre una generazione di schiavi che lo manda avanti”.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner