I numeri consegnano la misura della presunta truffa dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio, finito al centro dell'operazione "L'isola che non c'è" e che questa mattina ha portato all'arresto di 13 persone da parte della Dda di Catanzaro. Dal blitz è emerso che oltre 700 persone avrebbero hanno aderito al sedicente stato antartico, pagando il relativo corrispettivo, oscillante tra i 300 e i 1000 euro. Nel suo complesso l'accusa avrebbe cristallizzato l'attenzione su una presunta associazione a delinquere operante su tutta Italia. Con basi operative a Catanzaro, Alcamo e Teramo. Con un obiettivo ben chiaro: una serie di truffe fondate sulla fantomatica esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, dalle patente facili ad autorizzazioni su cittadinanza e altro.
Grazie al lavoro della Digos del capoluogo, l'attenzione si è focalizzata su uno dei sistemi più utilizzati per trasferire il denaro: il versamento delle somme sul conto intestato all'Istituto Superiore Di Diritto Nobiliare. L'entità sarebbe stata creata da uno degli arrestati al fine di vendere dei titoli nobiliari. Inoltre, il conto corrente del sedicente istituto sarebbe stato intestato ad un prestanome in modo da eludere l'effettiva riconducibilità all'indagato.
Per fare un esempio, dall'esame della documentazione il Gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare ha messo nero su bianco di come dal 2011 (anno di fondazione del sedicente stato teocratico) al 2021 siano transitati conto dell'Istituto Superiore di Diritto Nobiliare circa 360.763,79 euro.
Alla luce anche le modalità e la causale dei pagamenti: "Contributo volontario" o "Contributo volontario + acquisto documenti" per importi variabili, molti dei quali di euro 250 o multipli di esso. Che, secondo l'accusa, sono legati all'acquisto di cittadinanze o documenti per lo stato di San Giorgio.
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