Steccato di Cutro, calciatore soccorso dai compagni di squadra che conoscevano le manovre di primo soccorso

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  19 novembre 2024 08:52

A qualche giorno di distanza dalla tragedia scampata sul campo da calcio di Steccato di Cutro, cresce la consapevolezza sull’importanza dei corsi di primo soccorso ad ampio raggio. 
È stata proprio la preparazione e la lucidità di alcuni compagni di squadra, che conoscevano le manovre da attuare, a salvare la vita al giocatore colpito da un arresto cardiaco lo scorso sabato, durante un incontro di calcio del campionato amatoriale tra la squadra Kropos e  Botricello.

Stando a quanto raccontato dai presenti, il giocatore, uno sportivo della vicina Sellia Marina, dopo aver preso parte alla competizione, ha lasciato il campo e, recatosi presso la sua auto, è stato colto da un arresto cardiaco. 

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 Ad accorgersi dell’accaduto alcuni compagni di squadra, Domenico Logozzo, agente della polizia di stato libero dal servizio in forza presso la Polizia Ferroviaria di Catanzaro Lido, S.G., un carabiniere in servizio presso la legione dei carabinieri di Catanzaro, un vigile del Fuoco G.L., in servizio presso il distaccamento di Sellia Marina, un farmacista R.C. ed un OSS  S.C.   
 
I soccorritori, tutti formati grazie ai corsi effettuati sui propri posti di lavoro, insieme ad altri compagni di squadra, che cercavano di impedire che si occludessero le vie aeree, con lucidità e coraggio non hanno esitato a mettere in campo quanto appreso, tenendo ancorato alla vita l’amico e compagno di squadra, come confermato dagli stessi sanitari intervenuti successivamente dopo.  (Circa 45 minuti dopo)

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“Sono stati attimi terribili- hanno dichiarato i soccorritori- ma non abbiamo esitato ad intervenire e a mettere in pratica le competenze a nostra disposizione, alternandoci e supportandoci a vicenda, come solo una squadra sa fare, mirando tutti verso un  unico obiettivo: tenere in vita il nostro amico". 

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"Prendersi cura degli altri è qualcosa che lavorativamente parlando, seppur in maniera diversa, accomuna le nostre professioni e questo, certamente, ci ha permesso di operare con lucidità e consapevolezza- hanno aggiunto i compagni- nemmeno per un instante abbiamo pensato di fermarci o arrenderci, sapevamo che la vita di T era nelle nostre mani, e non le avremmo chiuse davanti a nulla". 

"A lui va il nostro più grande abbraccio, certi che T. saprà vincere con la grinta che lo contraddistingue anche questa importantissima partita". 
 
L’uomo di 47 è stato poi  trasferito d’urgenza presso il nosocomio di Catanzaro, dove  attualmente si trova ricoverato. Le sue condizioni sembrerebbero essere stabili.

Un fatto, quello accaduto,  che invita a riflettere ancora una volta su quelle che sono le criticità del nostro sistema d’emergenza, caratterizzato troppo spesso da tempi di intervento lunghissimi,   mancanza di medici a bordo delle ambulanze,  non copertura capillare di defibrillatori  ed ancora sulla necessità, sempre più impellente, di erogare corsi di formazione in ogni ambiente di lavoro, così come nelle realtà sportive e nelle scuole.

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