Nella famigerata prima Repubblica chi era democristiano era democristiano, chi era comunista era comunista e chi era missino era missino. Punto. Era l’epoca delle ideologie, dei valori assoluti, degli ideali da rincorrere e perseguire. E su questi si dibatteva, si litigava, ci si scannava.
Oggi il mondo è cambiato (in peggio?). Gli ideali di una volta non esistono più. La politica, specie a Catanzaro, è diventata opportunismo e si può cambiare bandiera spesso in base a convenienze di qualsiasi tipo, il più delle volte di carattere personale.
Oddio, non è che nella vita sia proibito cambiare idea (ma non come determinati personaggi politicanti del capoluogo). Del resto, come dice il saggio, la coerenza è la virtù degli imbecilli. Ma, se si cambia idea, bisognerebbe anche avere l’onestà intellettuale di rinunciare al mandato ricevuto dal popolo e ripartire da zero, anche dopo eventuali ripescaggi.
E invece? E invece, e qui citiamo di nuovo il saggio – passata la festa (le elezioni), gabbato lo santo (in questo caso l’elettore) e aggiungerei anche l’Assessore che, in passato ha sempre attaccato questa disciplina, ed oggi invece, la evidenzia come rafforzamento del partito dove lui milita, dimenticando anche qualche suo passaggio avvenuto in passato in strutture regionali rappresentate da schieramenti opposti ed i voti negati al suo mentore che screenshot alla mano sono andati a due diversi competitor alle scorse elezioni regionali.
Forse sarebbe stato più giusto che la Carta Costituzionale avesse garantito la libertà di pensiero (e di voto) su singoli provvedimenti (i cosiddetti casi di coscienza), ma non sul famigerato “salto della quaglia” che a Catanzaro è diventato consuetudine, relegando il capoluogo in stato di coma profondo.
Il sottoscritto istituirebbe il “Daspo”, ovverosia la misura che vieta ai tifosi più facinorosi di avvicinarsi agli stadi di calcio. La politica ne guadagnerebbe in serietà.
Stefano Veraldi
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736