di MARIA TERESA STINCHI*
L’ordinanza riguardante l’accesso dei cani sulla spiaggia libera non si puo’ comprendere da quale mente sia stata ideata: prescrizioni e divieti ridicoli, un vero arzigogolio mentale che esclude soltanto il passaporto ai randagi.
Per giustificare tale risultato ci si è appellati alle disposizioni della Rivieria Romagnola, ammesso sia vero, cosa hanno in comune le nostre grandi spiagge incontaminate e poche frequentate (800 km di costa) con l’allevamento intensivo di turisti costretti in ambiti di territorio marino molto limitato e quindi sovraffollato, frutto di una visione turistica arcaica e lucrativa? Sempre visioni coloniali delle Amministrazioni del Sud incapaci di impostazioni autonome ed intelligenti.
Anche questo patetico regolamento di spiaggia a danno degli animali e dei loro amici umani rientra nelle efferate iniziative che le nostre Amministrazioni Comunali, Regionali e Statali pongono in essere contro indifesi animali, ad iniziare dall’intento di sterminare i malcapitati cinghiali che hanno la sola colpa di essere stati introdotti dai cacciatori cui tutto è concesso, giacchè loro votano e la natura no.
Si vuole via libera a continue sparatorie per tutto l’anno colpendo gli abitanti di campagne e periferia costretti senza difesa a subire un insopportabile far west. No alle sterilizzazioni di cinghali, cani, gatti, ma una brutale aggressione contro ogni specie in ossequio al Dio denaro, fra Governo di destra e Amministrazioni locali, si prospetta un futuro assai pesante, se non si riuscirà a fermare questi intenti bellicosi lesivi per l’ambiente e per i cittadini.
*presidente associazione Bios
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