"Con questo progetto intendiamo lanciare una sfida mondiale alla 'ndrangheta e alle sue articolazioni. Con Interpol mandiamo un messaggio di forte contrapposizione alle forze criminali globali, e raccoglieremo informazioni in maniera sistematica sulle loro attività, in un momento in cui la 'ndrangheta appare l'organizzazione con più capacità organizzativa anche su base cibernetica ed informatica". Lo ha detto il segretario generale dell'Interpol Jurgen Stock in occasione della conferenza stampa di presentazione, a Reggio Calabria, del progetto Ican (Interpol Cooperation Against ndrangheta) finanziato dal Ministero dell'Interno.
"Lo faremo - ha aggiunto Stock - utilizzando piattaforme comuni, intelligenze artificiali, costruendo l'intero mosaico delle attività della 'ndrangheta, soprattutto il riciclaggio e gli investimenti nell'economia legale. In Germania per anni, e fino a Duisburg, sono stati buoni, silenti, non facendosi notare, invisibili, atteggiamento che ha permesso loro di investire nell'economia legale ingenti risorse. Adesso, con Ican noi puntiamo in alto: vogliamo conoscere tutti i loro traffici e catturare non soli semplici spacciatori di strada, ma i capi, visibili e invisibili, di questa organizzazione". All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il prefetto Vittorio Rizzi, vicedirettore generale della Pubblica sicurezza, ed il prefetto ed il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Massimo Mariani Giovanni Bombardieri. "L'obiettivo di oggi - ha detto Rizzi - è quello di mettere in campo strumenti e persone in grado di lavorare globalmente contro l'espansione della ndrangheta, che si presenta come uno dei fenomeni criminali al mondo più pericolosi. La piattaforma 'globale' di tutte le polizie del mondo su cui stiamo lavorando nasce anche dalla forte convinzione del nostro Capo della polizia, Franco Gabrielli, secondo cui la 'ndrangheta va indagata a e colpita in ogni paese del mondo in cui è attecchita, traffica e corrompe".
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