Storie. Dario Gentile, da Simeri Crichi al comando di Nave Italia: "Con noi nessuno resta indietro"

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Il comandante di Nave Italia, Dario Gentile
  07 settembre 2020 14:35

di TERESA ALOI

Della Calabria ricorda la spensieratezza dell'infanzia e il calore degli affetti. Il sole caldo dell'estate, la pioggia che sprigiona quell'odore inconfondibile di terra bagnata, i profumi della cucina la domenica mattina.  Il paese, Simeri Crichi, alle porte di Catanzaro, che lo ha visto diventare uomo e da dove è partito per diventare quello che è oggi. E' qui  che torna due volte l'anno ed è in Calabria che avrebbe voluto far veleggiare la "sua" nave, ma la pandemia da Covid 19 ha, purtroppo, fatto "naufragare" il suo sogno.

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Dario Gentile, 44 anni, è il comandante di Nave Italia, il brigantino più grande al mondo. Ma la Nave, capace di alloggiare fino a 24 ospiti oltre l’equipaggio, è molto di più: è un luogo dove si realizzano progetti di ricerca, educazione, formazione e terapia. Perché lì, a bordo, si accettano le sfide e si superano le paure. Si impara ad ascoltare il mare, a carpirne i suoi segreti. Si impara a rispettarlo. Solo così la cultura del mare e della navigazione diventano strumenti di educazione, formazione, riabilitazione e inclusione sociale. 

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Entrato in Accademia nel 1996, Dario Gentile è al comando di Nave Italia dal settembre 2019 e il prossimo 16 settembre porterà a termine il suo incarico. Mari, ne ha solcati. E ricordi, che custodirà gelosamente, ne ha tanti. Tanti quanti sono i ragazzi che ha accolto sulla "sua" nave che ormai da anni "imbarca " progetti riabilitativi.

Costruita nei Cantieri Navali di Danzica nel 1993 e battezzata “Swan Fan Makkum” (‘cigno della città di Makkum’), l'imbarcazione ha veleggiato per tredici anni tra l’Olanda e le Antille, traversando 18 volte l’Atlantico col suo primo armatore, Willelm Sligting. Ma è solo nell'ottobre del 2006  che “Swan fan Makkum” arriva a Genova per ormeggiare di fronte allo Yacht Club Italiano. Se ne innamora il presidente dell’YCI Carlo Croce. E quel sogno tanto accarezzato -  un veliero dedicato a persone con disabilità - si materializza il  10 gennaio 2007 quando a bordo del brigantino nasce la Fondazione Tender To Nave ITALIA Onlus. 

Ma come funziona la Fondazione? E' il comandante Gentile a spiegarlo: "Lo scopo è utilizzare la terapia dell'avventura a favore di persone che hanno disabilità. Per chi arriva da un disagio sociale, familiare oppure per persone con disagio mentale. Le tre aree di intervento delle Fondazione sono queste. Al suo interno c'è un Comitato scientifico  dove associazioni, Onlus, strutture, possono presentare progetti che saranno esaminati e,  successivamente, se rientrano nelle aree di intervento, approvati.

Ragazzi a bordo ne sono saliti tanti. Il ricordo più caro al comandante Gentile? "Porterò con me il ricordo di una ragazza affetta da una grave disabilità che affrontò la "salita in riva all'albero" con coraggio e determinazione. Una grande prova - spiega - per lei e un'emozione per tutti noi. Quando scese mi abbracciò e mi disse "se ho superato questa prova, potrò fare tutto". 

Sono queste le piccole, grandi sfide che i ragazzi affrontano a bordo e che rientrano nella quotidianità dell'andar per mare. Per rafforzare l'autostima. Per affrontare la vita di tutti di giorni e quegli ostacoli che sembrano insormontabili.  Un sogno che si realizza ogniqualvolta si mollano gli ormeggi e si naviga in quel "mare di rispetto". 

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