di TERESA ALOI
E’ la storia di un'amicizia. Di una bella amicizia. Di quelle che, alla fine, ti fanno prendere "L'altra via". "L'altra via" che ti cambia la vita. In meglio. E' stato presentato al complesso monumentale San Giovanni, a Catanzaro, il film, opera prima del regista Saverio Cappiello, prodotta da Giuseppe Gallo per Verso Features e Picture Show, con il sostegno di Fondazione Calabria Film Commission di Giovanni Minoli e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo della città di Catanzaro.
Siamo negli anni ’90, nelle settimane che precedono l’inizio dei mondiali di calcio. Sullo sfondo, Andrea Viscomi, un calciatore, capitano della squadra locale del Collidoro, della serie C, e Marcello, un ragazzo calabrese adolescente che sogna di diventare un calciatore e vive con sua madre Tereza nel quartiere popolare dell’ Aranceto, a Catanzaro. Nei panni del calciatore l’attore Fausto Verginelli, il giovane protagonista è interpretato da Giuseppe Pacenza alla sua prima prova cinematografica, nel ruolo della madre l’attrice Vera Dragone. Alla regia il barese Saverio Cappiello che tra il 2018 e 2019 ha realizzato il cortometraggio Mia Sorella con cui ha vinto il Premio del Pubblico nel concorso internazionale del Milano Film Festival 2019 e ricevuto la nomination ai David di Donatello 2020.
"Il film- racconta il produttore Giuseppe Gallo - nasce per essere raccontato a Catanzaro". Ricordi che si intrecciano e che tornano a scaldare cuore e mente per chi, come lui, ha vissuto a Catanzaro e rivissuto in fase di riscrittura e di ricerca di location
Come i ricordi di Franco Schipani, direttore artistico del settore audio-visivo e teatrale della Film Commission , nato a Santa Caterina dello Ionio e vissuto tra il capoluogo calabrese, Roma e New York.
"Quando mi ha chiamato Giovanni Minoli (commissario straordinario della Calabria Film Commission, ndr) e mi ha detto di avere un progetto sulla mia terra non potevo dire di no. Ero stracontento di poter fare qualcosa per i calabresi. Ne ho incontrati tanti in giro per il mondo che hanno fatto cose pazzesche". Un lavoro impossibile da portare avanti senza i calabresi. Ed è per questo che, dagli attori alla maestranze, tutto "profuma" di Calabria e laddove non è stato possibile, le professionalità sono state formate. Del resto, questa è la mission della Film Commission.
La Calabria, già. "Immagini che - come ha spiegato il regista Saverio Cappiello- sono entrate di prepotenza nel film".
Immagini che fanno da sfondo ai sentimenti. Come quello che nasce tra Andrea e Marcello e che si snoda attraverso un percorso sentimentale in cui lo spettatore assiste alla nascita, crescita e sviluppo della relazione di amicizia tra i due protagonisti maschili, quasi in un romanzo di formazione con “seconde possibilità”: l'amicizia con il calciatore riaccende, infatti, nel ragazzo il desiderio di una figura paterna che non ha mai avuto e nel calciatore una spensieratezza ormai dimenticata.
"Con Giuseppe siamo diventati amici - racconta Fausto Verginelli - abbiamo trascorso giorni d’estate insieme, giocando, e imparando l'uno dall'altro. Nel film attraverso il suo sguardo metto in discussione la mia vita e grazie a Marcello prendo 'L’altra via'".
La conferma arriva dallo sguardo di Giuseppe Pacenza. Undici anni, è alla sua prima volta sul set. Scherza, sorride e imita regista e attori.
L'amore per la Calabria, l'emozione di girare nella sua terra, brilla negli occhi di Vera Dragone. Innamorata di Tereza, il suo personaggio.
"Tereza ama suo figlio. E' una donna sola e deve far fronte a mille difficoltà trascinandosi il peso del mantenimento della casa, del lavoro precario e, in alcuni casi, è una donna dura. Non mostra grandi slanci di affetto ma si capisce che fa di tutto per salvaguardare il figlio, preservandolo da cattive strade".
Anzi farà di più. Perchè sarà grazie ai suoi insegnamenti e a quei valori trasmessi al figlio che Andrea ritroverà la spensieratezza ormai dimenticata e sceglierà di prendere quell'"Altra via". Quella più giusta.
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