“Nel minor tempo possibile, è auspicabile che l’Anas ripristini la viabilità nel tratto del territorio di Tiriolo lungo la ex ‘SS 19 delle Calabria’, sabato chiusa al transito in entrambe le direzioni di marcia per caduta massi”.
È quanto ha scritto in un’istanza inviata all’Anas e al Prefetto di Catanzaro il consigliere regionale Francesco Pitaro che ha aggiunto: “L’interruzione dei collegamenti con Catanzaro rischia di provocare disagi enormi alle popolazioni di Tiriolo, San Pietro Apostolo, Decollatura, Soveria Mannelli, Carlopoli e Serrastretta, pertanto è necessario intervenire con la massima urgenza”. Pitaro ha anche chiesto “la rigorosa messa in sicurezza dell’intero tracciato, visto che non è la prima volta che si assiste al distacco di grossi massi dalle pareti rocciose. Per fortuna, nel frangente in cui i massi sono caduti, la strada era libera. Altrimenti, oggi ci troveremmo dinanzi a eventi più gravi, oltre a dolerci per l’insufficiente attenzione riservata alla prevenzione idrogeologica in quell’area e alla messa in sicurezza del percorso stradale”.
Ad avviso del consigliere regionale “La caduta massi in una strada così importante è coincisa con la nascita del Governo Draghi che dovrà occuparsi (tra l’altro e giustamente) di transizione ecologia e digitale mentre in Calabria intere aree mancano finanche della dotazione infrastrutturale di base. Ormai da anni, infatti, si discute della cosiddetta ‘Strada che non c’è’, ossia della strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza passando per l’entroterra nella zona centrale della Calabria, Reventino e Savuto. Un’infrastruttura che, se realizzata, potrebbe togliere dall’isolamento questa parte della Calabria in cui vivono intere comunità e tanti imprenditori svolgono le loro attività sobbarcandosi, oltre al rischio d’intrapresa, i costi di un divario di cittadinanza Calabria-Paese decisamente intollerabile”.
Conclude Pitaro: “Reiteratamente (dal 2011) il Comitato ‘La Strada che non c’è’ rappresenta, a più livelli istituzionali, l’esigenza di ottenere questa infrastruttura e io stesso ho, più volte, segnalato all’Assessorato regionale competente questa grossa lacuna. Ma è evidente che seguita a mancare la consapevolezza dei disagi affrontati dai cittadini, del danno economico e sociale che si provoca e soprattutto lo slancio politico e amministrativo necessario per passare dalle parole ai fatti”.
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