Strade nell'entroterra, a Montauro tornano percorribili in tempo per la festa della Madonna del Primo Dolore

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images Strade nell'entroterra, a Montauro tornano percorribili in tempo per la festa della Madonna del Primo Dolore

  12 luglio 2025 13:50

di SETTIMIO PAONE

Dopo la pubblicazione del nostro articolo che denunciava lo stato di grave abbandono in cui versano le strade che collegano i piccoli paesi dell’entroterra ionico catanzarese, l’ente preposto, ovvero la Provincia di Catanzaro, ha finalmente avviato i primi interventi di bonifica. È un fatto importante e positivo, che dimostra come la voce dei territori e l’attenzione civica possano ancora produrre effetti concreti.

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Tra i centri interessati, particolare rilievo assume Montauro, dove i lavori di manutenzione coincidono con uno dei momenti più sentiti della vita religiosa del paese: la festa della Madonna del Primo Dolore. Un evento che affonda le sue radici nella devozione popolare e che, per decenni, ha rappresentato un punto di riferimento spirituale e identitario per tutta la comunità.

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Fino agli anni ’40, la statua della Madonna "da Coneda" veniva trasportata per queste strade tortuose fino al santuario di contrada Zalarmichello su un carro di buoi, tra canti e preghiere, in un’atmosfera carica di emozione. Più tardi, negli anni ’80, si è passati a un motocarro decorato con fiori colorati, segno di una tradizione che cambiava forma ma non sostanza, mantenendo intatto il suo significato profondo.

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Momento centrale della festa era la veglia notturna: una lunga preghiera collettiva che si protraeva fino all’alba. Ancora nel buio, prima che sorgesse il sole, le donne del paese scendevano a piedi verso il santuario, attraversando le scorciatoie di campagna. Durante il cammino intonavano il canto tradizionale montaurese “San Dominicu lu mbiatu”, un’antica melodia popolare che si tramandava di generazione in generazione, accompagnando la comunità verso la Santa Messa dell’aurora.

Negli ultimi anni, la festa ha subito alcune variazioni, dettate dal pregevole intento di rendere più “inclusivo” il momento sacro, coinvolgendo anche la frazione marina di Montauro. Un cambiamento che, se da un lato è dettato dallo spirito nobile di unire, dall’altro ha finito per generare qualche riflessione tra la gente comune che si interroga  " se deve essere la fede verso i santi, o verso la Beata Vergine, dovover avere una connotazione geografica, anziché spirituale"  altri commentano: "I Montauresi fedeli residenti nella frazione marina non hanno mai disertato la festa della Madonna, partecipando ogni anno con profonda devozione agli antichi riti, a dimostrazione che la fede autentica non ha confini, ma si nutre di appartenenza, tradizione e rispetto."

Ma il popolo Montaurese, da sempre aperto ai cambiamenti dei tempi, si adegua. 

Il ripristino della viabilità, dunque, non ha soltanto un valore pratico per chi ogni giorno percorre queste strade, ma assume per Montauro un significato più profondo: permette alla comunità di rivivere in sicurezza una tradizione che parla di fede, memoria e identità. È anche un segno di attenzione verso quei luoghi spesso dimenticati, ma ancora capaci di custodire il cuore autentico della Calabria.

Che questo intervento sia solo l’inizio di un impegno costante verso l’entroterra. Intanto, il ritorno alla percorribilità delle strade è già un passo nella giusta direzione. E Montauro, con la sua Madonna del Primo Dolore, si prepara a rinnovare un rito che è parte viva della sua storia.

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