“Erano le 10e 25 di un sabato torrido di 42 anni fa. Un boato tremendo squarcia l’ala sinistra della stazione di Bologna, la sala d’attesa della seconda classe e gli uffici del primo piano, il ristorante self service dove muoiono sei lavoratrici. Tra le vittime anche due tassisti in attesa di clienti nel posteggio. In tutto i morti saranno 85, oltre duecento i feriti, una strage tanto inconcepibile quanto efferata e vigliacca con l’unico obiettivo di destabilizzare l’ordinamento democratico del nostro Paese. Ricordo l’angoscia del Presidente Sandro Pertini che da buon padre di famiglia piangeva in diretta televisiva la morte di tanti italiani innocenti. Sono molte le stragi che l’Italia negli ultimi 50 anni ha dovuto subire, Piazza Della Loggia, Treno Italicus, Piazza Fontana, il Rapido 903, per ricordare quelle più cruente, di alcune conosciamo maggiori dettagli, di altre siamo ancora alla ricerca della verità e soprattutto del perché, del motivo che ha scatenato tanta ferocia. Qualcuno, nel corso dell’ultimo mezzo secolo ha tentato di dimostrare con la barbara uccisione di centinaia di cittadini la debolezza della nostra democrazia, probabilmente per favorire una nuova deriva autoritaria alla quale l’Italia si era già sottratta in precedenza pagando un tributo enorme di sangue. Grazie all’impegno di tutti la democrazia invece ha retto respingendo ogni tentativo di minare alla base lo Stato democratico e le sue fondamenta. Ma non dobbiamo abbassare mai la guardia, Istituzioni, Forze dell’Ordine, magistratura e soprattutto i liberi cittadini devono sempre vegliare sulla democrazia, un bene da tutelare tutti i giorni. Ai familiari delle vittime della strage di Bologna un commosso saluto, quel dolore non va mai via ma allevia sapere che il sacrificio dei loro congiunti non è stato inutile”. Lo scrive Amalia Bruni, Vicepresidente della Commissione Antindrangheta”
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