Strage di Cutro, Palaia: "La Regione persegue la verità solo dove le fa comodo"
Daniela Palaia
"Opportunismo o servilismo politico?"
29 maggio 2025 16:07
Nota della consigliera comunale, Daniela Palaia
"Con la richiesta, formalizzata davanti al gup del tribunale di Crotone, di ritiro della costituzione di parte civile nel processo sui presunti ritardi nei soccorsi al caicco Summer Love, la Regione Calabria ha scritto una pagina di storia che non esito a definire buia.
Quel naufragio del febbraio 2023, come tutti sanno, causò la morte di 94 persone, tra cui 35 minori e un numero imprecisato di dispersi. Un evento tragico oltre misura, conosciuto da quel giorno come la strage di Cutro; un’altra ecatombe, che è andata a gonfiare ulteriormente il numero di morti che riposano nel Grande Cimitero Mediterraneo.
L’opinione pubblica aveva salutato con favore la decisione della Regione di costituirsi parte civile nei processi. Un modo giusto, doveroso, legittimo, di chiamarsi fuori dalla mattanza e difendere così l’immagine e la dignità della nostra terra, che è terra di emigranti ma dove oggi gli emigranti muoiono.
Ebbene oggi sappiamo che è stato tutto un bluff. La Regione, con una motivazione degna del più imprudente degli acrobati, scaricando di fatto la responsabilità sul suo ufficio legale, colpevole di non avere spiegato di quale processo si trattasse, si è tirata indietro con la sfacciataggine di un azzecca-garbugli. Ha scelto di restare nel processo agli scafisti ma di uscire da quello agli imputati dei reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, per una serie di negligenze e sottovalutazioni nelle operazioni di soccorso. Uomini delle Stato, sicuramente da considerare innocenti fino alla conclusione del giudizio, ma rispetto ai quali la Regione ha deciso di cedere – perché è questa la verità – a un’improbabile ragion di Stato, vestita dei panni di Matteo Salvini: lui ha ordinato il dietrofront e loro hanno ubbidito, con buona pace dell’autonomia regionale.
Ci sono delle domande che sorgono spontanee e che indignano, perché in realtà sono solo domande retoriche: quale verità persegue la Cittadella? Cosa interessa davvero a Occhiuto e al suo governo, colpire gli eventuali responsabili della strage o solo la parte che più fa comodo? Di fronte a 94 vittime e non si sa quanti dispersi le responsabilità degli scafisti, se accertate, valgono meno delle altre, se accertate anch’esse?
Domande retoriche, appunto. Perché le risposte le conosciamo già e corrispondono all’apoteosi dell’opportunismo o del servilismo politico. Al governo della Regione, la scelta su quale delle due ipotesi è quella per loro preferibile. Tanto, la dignità è comunque morta e sepolta. Come i naufraghi di Cutro".