di MARIO TASSONE
Il Presidente della Repubblica è stato a Crotone per testimoniare il dolore della Nazione per la tragedia del mare e dare conforto. Quanto è accaduto a Steccato di Cutro è una tragedia che si aggiunge a un lungo elenco, di vite recise di tanti immigrati. Ma che senso ha definire immigrati con l’intento non velato di fare riferimento a uno status dì illiceità di chi cerca nella”clandestinità” di entrare in territori stranieri?
Ma si possono chiamare immigrati coloro che fuggono dalla violenza, dalla fame sfidando il rischio immane di un viaggio pericoloso e disumano ?
Più che migranti sono disperati: una umanità dolorante che cerca un approdo di pace e di vita.
Ma i nodi di un vero e proprio esodo di popoli non sono stati sciolti dalla Comunità internazionale e,in particolare, dall’Unione Europea. Si invoca da tempo una scelta di generosità che superi diffidenza ed egoismi. Non assistenza ma il farsi carico di misure volte ad attenuare sacche di povertà inaccettabili,di lotte fratricide che insanguinano territori e uccidono la speranza.
Non c’è una corsa alla solidarietà ma l’affermarsi di un neo-colonialismo. Con forme diverse si riproducono le sfere di influenze e il motore è sempre l’interesse e lo sfruttamento. Gli immigrati-disperati che si imbarcano su carrette del mare? I lager finanziati anche con i nostri soldi?
I sodalizi criminali tra autorità locali e scafisti senza scrupoli di paesi dove parte il carico umano ?
Conseguenze inevitabili si dice. E la tragedia di Cutro sarà come tante altre un ricordo struggente?
Quelle bare bianche dei bambini che hanno vissuto la loro breve vita nel terrore saranno anch’esse un ricordo struggente che il tempo si incaricherà ad attenuare? E quei giocattoli che dovevano allietare l’infanzia sono il segno di una umanità disfatta. Per la tragedia di Cutro bisogna aprire una inchiesta per individuare le responsabilità di chi ha impedito i soccorsi. La Guardia Costiera è la prima per il salvamento in mare. Ha uomini con una grande professionalità. Io ho avuto l’onore e l’orgoglio da Vice Ministro di operare per questa realtà.
L’ex comandante delle capitanerie di porto-guardia costiera, il coraggioso amm.Pettorino, tempo fa quando era in servizio, ebbe a dire che prima di ogni altra considerazione vengono le leggi del mare e il salvataggio delle persone.
Perché è stata impiegata la guardia di finanza e il comandante generale della guardia costiera tace, mentre parla il comandante di Crotone ? Chi ha assunto tale decisione pensava a una operazione di polizia. I disperati che morivano sono stati trattati da…malviventi. Il Ministro dell’Interno, che fa una reprimenda a chi moriva perché si è messo in viaggio,ha mostrato limiti e inadeguatezze. I chiarimenti successivi sono stati peggiori dell’assunto iniziale. Quando dice sostanzialmente ,sempre il Ministro, che era un monito di non affrontare il viaggio :“vi veniamo a prendere noi” sottolinea un evidente, enorme disagio. Nella cosiddetta prima repubblica un tal personaggio sarebbe stato rispedito a casa.
Non capisco la solidarietà data al Ministro dai responsabili del governo. Sarà un ritorno alla teoria dei respingimenti dove i morti in mare sono ….un prezzo da pagare per bloccare il fenomeno migratorio come se non esistessero altre soluzioni ? Questo sarebbe disumano. Un cinismo che stride con il dolore, sordo alle grida dei disperati e al pianto dei bambini. Un naufragio della civiltà!
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