Stragi in mare, Arci: "No ai nuovi centri di detenzione per migranti"

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  06 ottobre 2023 18:14

 
L’Arci, in tutte le sue articolazioni, locali, regionale e nazionale, è da sempre a fianco delle vittime delle frontiere e delle loro famiglie chiedendo che l’Italia e l’Europa si facciano carico concretamente di fermare le stragi in mare.
 
"Con più forza e determinazione - scrive Arci in una nota- chiediamo alla Regione Calabria e al Presidente Occhiuto di rappresentare lo spirito di accoglienza tipico del popolo calabrese e di non inseguire il Governo sui nuovi centri di detenzione per migranti in terra calabrese. Su questo punto ha ragione il Presidente di Arci Crotone quando afferma che “proprio in Calabria abbiamo già avuto, anche recentemente, la riprova del fallimento di un modello di gestione dei migranti basato sulla concentrazione di grandi numeri in strutture ghettizzate”.
"Ebbene, noi pensiamo invece che il Governo alle difficoltà di reperimento di posti in accoglienza, queste nuove norme rispondono non con la modifica dei bandi di gara o con la costruzione di nuove strutture, ma con la possibilità di riempire quelle già operanti fino al doppio della loro capienza, in deroga a qualunque norma di sicurezza. Di nuovo si sceglie di adottare un approccio di emergenza e non strutturale. Ecco, fossimo in Occhiuto, chiederemmo al Governo di operare in tal senso invece di sottostare a diktat governativi che invece di risolvere acuiscono i problemi anche in Calabria. Anche per questo ritieniamo che per gestire il fenomeno migratorio servono politiche integrate, che facciano leva sulla cooperazione allo sviluppo nei Paesi di origine, il rafforzamento del soccorso in mare e la costruzione di un sistema di accoglienza e integrazione strutturato e diffuso in Italia. Chiediamo che si smetta di attaccare chi fa accoglienza e chi salva vite umane. Per questo motivo condanniamo le uscite sulla stampa di politici che in nome di uno schema consolidato di strumentalizzazione politica attacca chi da sempre è schierato dalla parte della solidarietà e dell’umanità. Sia che si tratti di nostri dirigenti storici da sempre impegnati nella lotta al razzismo e al sostegno dei diritti dei migranti, sia che si tratti di chi ha reso evidente e plastico un modello di gestione del fenomeno migratorio nel proprio Comune come Mimmo Lucano. Non si tratta di foga ideologica o di ipocrisia, molto più semplicemente si tratta di umanità e di ribellione ad un sistema di gestione del fenomeno migratorio che non considera l’accoglienza di essere umani come dovere di derivazione esclusivamente umanitaria. Del resto non si risolve il problema con scelte che aumentano i rischi per chi scappa da guerre, violenze e persecuzioni e per chi non riesce ad accedere alle poche vie d’accesso legali disponibili facendo allo stesso tempo aumentare gli affari dei trafficanti. Queste sono tematiche delicate e di prospettiva, a differenza di ciò che pensa qualcuno. La salvezza di vite umana e la garanzia dei diritti umani sono ciò che di più delicato e di prospettiva possa esserci. In Calabria come nel resto del mondo!".

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