"Stratagemmi e rapporti extraprofessionali vincitrice e commissario", la selezione che scotta all'ospedale di Lamezia

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  05 settembre 2023 16:12

"Artifici e stratagemmi organizzati a tavolino per escludere una candidata". E' questa la tesi dell'avvocato Francesco Pitaro in difesa di un'infermiera che nei mesi scorsi ha partecipato al bando per il conferimento dell'incarico di funzione di organizzazione di un reparto dell'ospedale di Lamezia Terme, risultandone tagliata fuori in favore di un'altra candidata. 

Nel ricorso amministrativo contro l'Asp di Catanzaro firmato dal legale finiscono nel mirino due aspetti della procedura amministrativa. Il primo riguarda i punteggi attribuiti nel corso dei vari passaggi, che alla fine hanno portato all'esclusione della ricorrente. Nella prima fase, quella della valutazione dei titoli, quest'ultima ha ottenuto un punteggio di 33,27 contro i 5,12. Numeri che nel ricorso proverebbero la maggiore esperienza della ricorrente rispetto all'altra. Tuttavia, arrivati alla prova orale la situazione si ribalta. L'infermiera (che dal 2019 è referente responsabile del reparto) si becca un'insufficienza 16/30, contro i 26/30 dell'altra candidata. Risultato: l'infermiera con più titoli è fuori. Inoltre, dalla lettura dei verbali, emerge che uno dei componenti della commissione (tre in tutto) ha dichiarato "di non condividere il punteggio del colloquio", ossia l'insufficienza.

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E poi c'è l'altro lato della medaglia. Secondo l'avvocato Pitaro la stessa commissione sarebbe illegittima. Infatti fra la vincitrice e un componente sussisterebbero "intensi rapporti extraprofessionali", che il legale si dice pronto a provare anche davanti al giudice del lavoro e, eventualmente, in sede penale. L'essere "commensali abituali" e lavorare nello studio privato del medico sarebbero altre prove messe nero su bianco e che pregiudicherebbero l'imparzialità della valutazione. 

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La vicenda scotta e già sta facendo discutere in molti ambienti dell'Asp di Catanzaro. 

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