"Il fatto non sussiste". Con questa formula il gup del Tribunale di Locri ha scagionato Maria Dichiera, rappresentante legale della cooperativa 'La Chimera', struttura che si occupa di pazienti psichiatrici. Anzi, si occupava perché da circa due anni è chiusa proprio a causa dell'inchiesta giudiziaria e della revoca dell'accreditamento avvenuta un anno prima. Un tormento durato circa tre anni su cui sono passati prima il commissario ad acta Massimo Scura e poi il suo successore Saverio Cotticelli.
Le accuse della Procura si concentravano sulla contestazione alla cooperativa di ospitare più pazienti rispetto al numero di posti letto accreditati ottenendo 'extra-budget', di aver utilizzato "arbitrariamente" locali dell'Arsac in forza di "un'illegittima" locazione con il comune di Camini e di aver tenuto alimenti in cattivo stato di conversazione, quest'ultimo fatto 'interpretato' dopo un'ispezione dei Nas a marzo del 2018 da cui sostanzialmente partì il calvario della struttura. Accuse che appunto sono cadute dopo il pronunciamento del gup di Locri dello scorso 20 ottobre. Nel frattempo 27 dipendenti hanno perso il posto di lavoro.
Giuseppe Zurzolo, vicepresidente della cooperativa, dopo aver incassato l'esito giudiziario della vicenda che comunque non salva al momento la struttura che rimane chiusa, ricorda come: "Ci hanno chiuso - su carta- nel 2018 ma ci hanno lasciato poi i pazienti fino a novembre 2019. Siamo nel 2021, chiusi, tuttavia non ci hanno pagato tutte le Asp per i servizi erogati. Vantiamo ancora 1,3 milioni di euro fi crediti, soldi che dovremmo dare a tutti i dipendenti per il lavoro e non ancora retribuito". (g.r.)
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