“Una circostanziata denuncia, corredata da documentazione, mi informa che in una città calabrese un 14enne è stato atteso davanti al cancello all’uscita della scuola da due sconosciuti, che lo hanno costretto a suon di schiaffi ad inginocchiarsi davanti a due compagne. Uno dei due incaricati della “spedizione punitiva” è stato rintracciato dagli inquirenti, ma – come riportato nella denuncia della madre del minore punito – le due adolescenti hanno continuato a bullizzarlo, senza che niente a scuola accadesse in termini di provvedimenti”: è quanto porta alla luce il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.
“Ma – continua il Garante – il peggio è arrivato in seguito, quando cioè la madre del 14enne, che ha reagito verbalmente all’ennesimo sberleffo delle due compagne, è stata raggiunta da una telefonata del padre di una delle due ragazze, che tra le cose ha detto: “La minaccia mirata a quella testa di c…. di tuo figlio la sto facendo io e sappi che non mi passa Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza… perché tuo figlio presto tornerà con le p…. schiacciate… Da domani, se si rivolge a mia figlia anche solo con uno sguardo gli pesto i co……”. La telefonata si protrae con ulteriori frasi minacciose irripetibili, che ho personalmente ascoltato nell’audio che mi è stato inoltrato”. Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
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