di STEFANIA PAPALEO
In riferimento alla notizia di uno studente catanzarese di 16 anni ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Pugliese" dopo il vaccino, la direzione aziendale interviene tentando di rassicurare sulle condizioni del paziente e, al tempo stesso, garantendo che "il caso è, comunque, soggetto ad ulteriori approfondimenti clinici, strumentali e di laboratorio" e che "solo al loro completamento potrà essere emessa una diagnosi definitiva".
Del resto, è la verità quella che cercano ora i genitori del ragazzo, dal momento che quest'ultimo non presenta alcuna patologia pregressa che possa giustificare il precipitare delle sue condizioni di salute fin dal giorno successivo alla prima dose di vaccino che gli è stata inoculata martedì 24 novembre. Febbre alta e problemi respiratori, a partire da mercoledì, non erano stati superati con una semplice cura di tachipirina, tanto che domenica 28 era stato ricoverato prima in Pediatria "per comparsa di astenia e febbre non sensibili al trattamento con antinfiammatori ed antibiotici", conferma la direzione aziendale del "Pugliese", e poi trasferito in terapia intensiva "per monitoraggio e somministrazione di ossigeno".
Quindi, sempre la Direzione sanitaria rassicura sulle condizioni attuali del ragazzo che "respira discretamente con ausilio dell’ossigeno, è sveglio, lucido e collaborante, per cui si ritiene che, a breve, non necessitando di terapia intensiva, possa fare rientro in Pediatria". Questa, dunque, l'unica notizia positiva rispetto a una vicenda che ha contribuito a gettare ulteriori sulle reazioni avverse al vaccino soprattutto nei minori.
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