Veleggia con il vento in poppa verso radiosi traguardi di un sempre maggiore numero di lettori il pregevole romanzo di Sandro Scoppa “La casa del nonno”, edito dalla casa editrice Rubbettino e ospitato nella collana “Biblioteca della proprietà”, promossa dalla Confedilizia.
Dopo l’approdo al Salone Internazionale del Libro di Torino, il libro è stato presentato al Festival Leggere&Scrivere a Palazzo Miceli di Vibo Valentia. L'incontro, introdotto e moderato dalla giornalista e scrittrice Daniela Rabia, ha registrato la presenza di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, e dello stesso autore, i quali, con puntuali interventi, hanno messo in luce le tematiche della narrazione, che coniuga molto bene la fluidità e la scorrevolezza descrittiva con il tecnicismo, reso davvero semplice e accessibile a tutti, imposto dal contenuto prescelto. L’opera, infatti, come ha sottolineato da Spaziani Testa, veicola in maniera inusuale, attraverso una appassionante e coinvolgente forma letteraria, le problematiche degli affitti abitativi inserite in un contesto più ampio di storie e di affetti, a loro volta associate a pertinenti riflessioni sui cambiamenti storici e sociali che hanno segnato lo scorrere del ventesimo secolo. Gli avvenimenti, collocati prevalentemente a Salerno, mirano a tratteggiare trasformazioni che hanno investito l’intera società italiana nel passaggio dal giolittismo al fascismo, e poi alla repubblica, sino ai giorni nostri.
Sandro Scoppa, a sua volta, ha evidenziato come il romanzo racconti una storia tutta italiana calata nel costume del Novecento, espressa da vicende familiari che nel susseguirsi delle generazioni intrecciano amori e delusioni, entusiasmi e sconforti, successi e insuccessi. Il suo scopo è di rendere comprensibile a qualsiasi lettore il ruolo fondamentale della proprietà e la sua connessione con la libertà e quanto l’interventismo, che si è fatto strada e abbia pervaso la mentalità del nostra Paese, arrechi danni a tutti.
A seguire, il giorno dopo, il libro è stato poi presentato nella Biblioteca di Cancello di Serrastretta, in occasione del secondo appuntamento di “Autunno Letterario” (II edizione), la rassegna letteraria ideata dall’associazione Itaca e diretta artisticamente dalla medesima Daniela Rabia.
Al nuovo incontro, oltre alla già citata direttrice e all’autore, è intervenuto Alberto Scerbo, ordinario dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. Quest’ultimo, con una brillante relazione, molto apprezzata dal numeroso pubblico presente, costituto in prevalenza da ragazzi, ha consentito agli stessi di approcciarsi all’opera, la cui copia è ora presente nella biblioteca. Il professore ha sottolineato come si è in presenza di un romanzo di impegno, che viene utilizzato come mezzo per suscitare la riflessione su un sistema di principi e su un contesto sociale, economico e politico. Da ciò deriva la sua originalità che tiene avvinta l’attenzione dei lettori, penetra in profondità nell’animo umano e lascia spazio alla riflessione morale
Sandro Scoppa, a sua volta, dopo aver illustrato le finalità della collana editoriale e ricordato che ha già registrato la pubblicazione di tre opere sono (oltre al romanzo, sono stati infatti pubblicati nel corso del 2021 i saggi collettanei: “Controllare gli affitti, distruggere l’economia” e “In nome della proprietà”) e che altre sono già programmate per il 2022, ha illustrato le tappe che hanno portato alla nascita del romanzo e si è soffermato su alcuni personaggi principali, che ha pure fatto rivivere nella sala con la lettura di alcuni brani tratti dal libro. Così, attraverso le parole dell’autore, i presenti hanno potuto conoscere il nonno Gustavo e i suoi discendenti, l’inquilino e la sua famiglia, la “casa del barone”, posta al centro del racconto e teatro di tanti interessanti accadimenti.
I prossimi appuntamenti con “La casa del nonno” sono previsti a Genova, a Bologna, a Salerno e a Roma nonché in altre città italiane, in un viaggio entusiasmante, ricco di passione, che richiama l’attenzione sull’importanza delle idee di libertà e il loro legame con la cultura, che è alla base di ogni attività e della civiltà.
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