Suicidio assistito. Primo sì in Italia per un 43enne tetraplegico delle Marche

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images Suicidio assistito. Primo sì in Italia per un 43enne tetraplegico delle Marche

  23 novembre 2021 13:02

di CLAUDIA FISCILETTI

È tetraplegico da oltre 10 anni, il 43enne di Pesaro che ha ottenuto il via libera dal Comitato Etico dell'azienda sanitaria di riferimento per ricorrere al suicidio medicalmente assistito.

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Il paziente marchigiano, rimasto immobile a seguito di un grave incidente, è il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia. A darne notizia è l'Associazione Luca Coscioni, che ha affiancato il malato da quando, più di un anno fa, ha fatto richiesta all’azienda ospedaliera delle Marche affinché verificate le sue condizioni di salute per poter accedere a un farmaco letale che ponesse fine alle sue sofferenze. 

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Le condizioni di Mario, nome di fantasia attribuito al paziente, rispettano le linee guida fissate dalla Corte costituzionale (sentenza 242/2019) per accedere alla morte medicalmente assistita, come stabilito dalla verifica del suo stato tramite una gruppo di medici specialisti nominati dall'Azienda sanitaria. Una 'prima volta' arrivata grazie alla possibilità aperta dalle quattro condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale nella sentenza Cappato-Dj Fabo, per la non punibilità nel caso di suicidio assistito.

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Dopo aver letto il parere, Mario ha commentato: "Mi sento più leggero, mi sono svuotato di tutta la tensione accumulata in questi anni". Gli avvocati di Mario, guidati dal Segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, adesso risponderanno all'ASUR Marche per definire le modalità di auto somministrazione del farmaco letale, affinché la volontà di Mario e la sentenza della Corte Costituzionale vengano rispettate.

Marco Cappato, tra i promotori del referendum da fare per introdurre un disegno di legge che disciplini l'eutanasia legale (GUARDA QUI L'INTERVISTA), sottolinea come "dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha a tutti gli effetti legalizzato il suicidio assistito, nessun malato ha finora potuto beneficiarne, in quanto il Servizio Sanitario Nazionale si nasconde dietro l'assenza di una legge che definisca le procedure". La discussione sul disegno di legge, infatti, va avanti a passi molto lenti e con continui rinvii perché il governo non manda i pareri sugli emendamenti. L'ultimo slittamento fissa una nuova data al 25 novembre, per un testo il cui approdo in aula è tutt'altro che vicino.

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