Sulla costa jonica catanzarese la magia della fioritura del giglio di mare

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images Sulla costa jonica catanzarese la magia della fioritura del giglio di mare

S.Andrea Apostolo dello Jonio, profumata dal pancratium maritimum

  02 settembre 2024 11:57

di GIANPIERO TAVERNITI

Una ricchezza nella ricchezza, non vorremmo ripeterci ed essere narcisi, se di narciso ve n'è alcuno, quello è proprio lui, il giglio di mare che può essere definito in diversi modi, come narciso marino, pancrazio marino, corona del re marittimo, tuberosa di mare o coronata. 
Chiaramente la sua denominazione scientifica è pancratium maritimum, è una pianta bulbosa appartenente alla specie delle amaryllidaceae,
cresce spontaneamente abbellendo le nostre coste sabbiose mediterranee, al pari di altre coste della penisola (tirrenica e adriatica),è presente anche sulle coste del mar Nero, del Portogallo, del Marocco, nelle splendide isole, Azzorre e Canarie, in Turchia, in Siria, Palestina, Israele e persino nel sud della California e nelle Bermuda. 

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Fiore che sboccia dal 15 luglio a fine agosto ed oggi in una giornata di fine estate sulla costa Ionica catanzarese, tra San Sostene e Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, nelle vicinanze della splendida e pluridecorata bandiera blu di Soverato, abbiamo assistito una fioritura intensa che ci ha regalato una domenica profumata, inebriandoci delle assenze di naturale bellezza che questa costa e terra, ci riservano in ogni angolo.
Una spiaggia quella andreolese che non solo ci sbalordisce per le sue tonalità bianche della sabbia e le cristalline acque del mar Jonio,
ma vuole "premiarci" di uno spettacolo del genere, quella scenografia naturale che nasce dalla sabbia, perfetto habitat per la vita di questi gigli di mare. 
Questa spiaggia, potrebbe essere  controllata, iniziando un percorso di valorizzazione e fruibilità verso gli studiosi, i turisti e ambientalisti che sovente la calpestano e la scelgono per il loro relax estivo. La stessa andrebbe recintata, ripulita e fornita di pannelli didattico- scientifici, facendo diventare un appuntamento fisso turistico, il periodo di massima fioritura del giglio, al solo fine di condividere con più persone un evento del genere che non tutte le località di mare hanno.
Nome che deriva dall'ebraico (khavalet ha- khal), è legato alla rosa di Sharon (khavalet ha - Sharon), ivi citata nel cantico dei cantici visto che cresce nelle pianura di Sharon in Israele, si suppose che nel passo biblico si riferì al pancretium maritimum.
Ogni anno di queste parti nel catanzarese e non solo, questo fiore profumato, alto massimo 40 cm che a secondo della sua grandezza, può supportare dai tre ai quindici fiori, si distingue nella sua profumazione molto percettibile, quando non spirano ne vento e ne brezza marina, lo stesso viene impollinato in maniera incrociata dalla falena e specificatamente dalla sfinge del convolvolo, quando la velocità del vento è minima, c'è  d'aggiungere che l' impollinazione può avvenire anche in presenza di vento e brezza, perché i semi stessi sono molto leggeri. 
Fiore protetto che meriterebbe maggiore attenzione e visibilità, considerato che non si trova in tutte le spiagge
e dove cresce solo dopo tre anni di vita fiorisce copiosamente, arricchendoci di un profumo incredibilmente delicato. A volte lo si trova tra le sterpaglie bruciate da qualche incivile, nei pressi di rifiuti, bottiglie e scaldabagni abbandonati che sembrano volerci scaldare dall'ignoranza dei gesti di chi li compie su questa di spiaggia andreolese che ha del meraviglioso e cerca la sua dignità  che nel quotidiano ognuno di noi , come tanti granelli di sabbia dovremo cercare e donarle, considerato che la stessa ogni anno ci infiora naturalmente di spettacoli unici e rari che  tutti dovremmo condividere e rispettare.

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