La protesta a Catanzaro e la richiesta di incontro al Prefetto
26 febbraio 2021 15:48Prosegue la protesta dei medici del 118 dell'Asp di Catanzaro che da oltre un anno non si vedono riconoscere l'indennità aggiuntiva (poco più di 5 euro all'ora). Misura che era stata accompagnata dal recupero delle somme pregresse, calcolate negli ultimi dieci anni. Quest'oggi una delegazione di medici convenzionati si sono ritrovati a Catanzaro, chiedendo un incontro al prefetto.
"La decisione dell'Asp - hanno spiegato alcuni medici - è giunta dopo una interpretazione particolare dell'accordo senza alcuna concertazione. Ogni nostra richiesta è risultata vana, non abbiamo mai avuto risposta. Dopo la sospensione del pagamento dell'indennità da dicembre 2019, da luglio dello scorso anno l'Azienda ha iniziato a trattenere circa 600 euro mensili come rimborso. Alcuni di noi, secondo i calcoli dell'Asp dovrebbero restituire oltre 100 mila euro. E tutto ciò accade solo a Catanzaro, mentre nelle altre Asp calabresi l'indennità viene regolarmente corrisposta, tranne che a Crotone dove, però, non è stato chiesto il rimborso. Il tutto nel momento in cui siamo impegnati nell'emergenza Covid".
Tra mancato pagamento e trattenuta sullo stipendio, i medici del 118 hanno subito un taglio di oltre mille euro mensili. Circostanza che ha provocato una fuga di massa. "Attualmente - hanno spiegato - siamo una cinquantina ma fino a due anni fa eravamo più di 80. Per supplire alle carenze l'Asp è ricorsa ad assunzioni a contratto a 50 euro l'ora, col paradosso che i subentranti guadagnano molto più di noi". I medici del 118 nei mesi scorsi, hanno presentato ricorso ai tribunali di Catanzaro e Lamezia Terme e la prima udienza è in programma, a Lamezia, il 9 marzo prossimo. Oggi la protesta davanti alla Prefettura dove una delegazione incontrerà il capo Gabinetto per esporre le proprie ragioni.
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