"L’annunciata chiusura di oltre 30 guardie mediche su 60, disposta dai commissari prefettizi dell’ASP di Catanzaro, è per noi una scelta totalmente errata, un taglio indiscriminato ai servizi di assistenza ai cittadini e ai più deboli". E' quanto si legge in una nota stampa a del Partito della rifondazione comunista - Calabria. "Una decisione che - prosegue - andrebbe ulteriormente a penalizzare i nostri territori, in particolare le aree interne, sui quali pesano i problemi, ormai endemici, della sanità calabrese".
"In nome di fredde logiche finanziarie, -. si legge ancora - si privano i cittadini di un diritto e di importanti presidi di continuità assistenziale. A questo vanno aggiunti i possibili contraccolpi in merito alla situazione occupazionale. Da questo punto di vista, inoltre, sono note le gravi difficoltà in cui operano da anni lavoratrici e lavoratori in ambito sanitario".
"Ribadiamo, pertanto, il nostro forte dissenso in merito e pensiamo sia il momento di rimettere al centro dell’agenda politica, - conclude la nota - dopo anni di scelte e gestioni fallimentari, un nuovo piano socio-sanitario, da noi proposto e presentato già da diverso tempo, che garantisca il diritto alla salute per i calabresi".
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