Talerico e le sferzate a Mangialavori: "Tra un veto e l'altro si è creato un disastro nel centrodestra"

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images Talerico e le sferzate a Mangialavori: "Tra un veto e l'altro si è creato un disastro nel centrodestra"

  24 marzo 2022 07:37

“Ho parlato con Fiorita e con Donato, nell’ambito dei rapporti personali che ci sono, ma non abbiamo dialogato su eventuali accordi politici. Resto in campo, rimango candidato alla carica di sindaco. In questo momento c’è una grave confusione in ogni coalizione. Rimango, allo stato, fermo a come ero partito. Rimango con le nostre liste che hanno delle componenti di centrodestra, delle componenti di area moderata ma anche tantissime componenti della società civile. Il panorama attuale, e questo è il vulnus, manchi ancora dell’eccesso di attesa rispetto alle scelte che dovrà fare quell’area piccola che è rimasta del centrodestra, e sembrerebbe essere rimasta solo quella di Fratelli d’Italia alla quale riconosco una certa coerenza politica per l’atteggiamento e il contegno che hanno assunto. Diversamente rimango basito dall’atteggiamento di tutti gli altri partiti di centrodestra che addirittura inizialmente avevano inteso mettere in cantina il proprio simbolo per andare con liste civiche, che in realtà non lo erano, per partecipare a un’area di centrosinistra, su un candidato di centrosinistra. Addirittura, con i simboli della Lega e di Forza Italia”. Così Antonello Talerico nel corso della puntata di Catanzaro Capitale. Nel dibattito non sono mancate le pesanti sferzate al coordinatore regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori. "Il problema è tra me e il coordinatore regionale. Se vengono dichiarati ineleggibili sia Fedele e sia Comito magari il coordinatore regionale si potrà dimettere, così avremo rimosso il problema del conflitto interno", con tono di sfida. Sul tavolo del centrodestra naufragato: "Il problema è che si sono seduti ad altri tavoli". Per il presidente del COA l'attuale scenario che vede una grossa fetta del centrodestra schierata con Donato è un "disastro". 

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Effetto del ricorso vinto in primo grado contro Valeria Fedele per uno scranno in Consiglio regionale? "E’ un pronunciamento che sicuramente ha un suo rilievo politico, prima ancora che giurisprudenziale. Attendiamo il responso di quello nei confronti di Comito. Ribadisco che i ricorsi non li propongo per una questione personale ma per una questione di legalità, che forse a qualcuno sfugge. Sono stato tacciato di essere ‘cattivo umanamente’ per avere formulato dei ricorsi. Se noi facessimo oggi un ragionamento prettamente politico: è anomalo che un candidato di Forza Italia abbia il veto di Forza Italia, è anomalo che candidati di centrodestra non si schierino con candidati di centrodestra ma si schierino con candidati di centrosinistra. L’impatto politico dell’eventuale accoglimento del ricorso su Comito sarebbe ancora più devastante rispetto a quello già avvenuto sulla posizione della Fedele".

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Veto di Mangialavori solo per i ricorsi? “A me non è stato mai comunicato niente. Ho incontrato il coordinatore regionale di Fi due o tre volte. Non ho mai chiesto niente, non ho mai commesso alcuna manchevolezza. Ho semplicemente proposto dei ricorsi. Mi sono messo a disposizione del partito in campagna elettorale, pur essendo una componente della società civile. Ho portato circa 7 mila voti, contribuendo alla conquista del secondo seggio. Se questo è un male per il partito non lo so, so soltanto che manca una classe dirigente autorevole e manca la prossimità al territorio”. "Una coalizione eccessivamente variegata - spiega Talerico riferendosi a Donato- si pone in contraddizione con una visione della città".     

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Possibile un intervento di Roma? "Quello che sta avvenendo a Catanzaro dimostra che a Roma poco interessa perché non avremmo assisto a queste dinamiche. Penso sia un po' triste. Il tema principale credo sarà queste divergenze invece che delle proposte. Sono stati posti dei paletti di questa coalizione rispetto ai quali tendenzialmente rimarrebbero fuori non più di due consiglieri uscenti rispetto ai tanti. La coalizione di Donato confermerebbe quasi l'80%, se non più, dei consiglieri uscenti".  Talerico ha aggiunto: "Mi viene difficile pensare che Salvini venga in Calabria per sostenere una lista civica. Pare che la Lega non faccia la lista. Se invece la fa significa essere una coalizione che sostiene un candidato Pd, perché strappare la tessera non significa non essere più del Pd e non avere un'ideologia di sinistra. I vertici nazionali dovrebbero preoccuparsi. Con i veti e contro-venti hanno smantellato il centrodestra dopo circa venti anni. Questo è gravissimo da un punto di vista politico. Stiamo parlando di una città capoluogo di Regione dove i leader rischiano di non trovare le liste con i simboli". "Di tutto questo - ha aggiunto- la responsabilità non è mica di Donato, la responsabilità può essere rintracciata nel coordinatore regionale di Forza Italia". 

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