Talerico invita Demma ad occuparsi del Parco Archeologico Crotone-Capo Colonna: "Mentre Voce rimane in silenzio"
21 luglio 2025 09:00
“Le persone giuste nei posti giusti non cambiano solo i luoghi, ma anche il destino di una comunità. In questi anni, Filippo Demma ha dimostrato competenza, passione e visione nella gestione dei beni archeologici calabresi. Il suo impegno, la sua cultura e il suo approccio moderno alla valorizzazione del patrimonio storico sono stati, in più occasioni, un riferimento positivo nel quadro complesso della tutela culturale del Mezzogiorno". Lo scrive in una nota Antonello Talerico, Consigliere Regionale della Calabria
"Ed è proprio per questo che, oggi, sentiamo forte l’esigenza di rivolgergli un invito chiaro e cordiale: occuparsi stabilmente di Crotone e del suo Parco Archeologico.
Una terra che attende ancora il riconoscimento che merita, Crotone non è solo un nome sulle mappe. È una culla della civiltà magnogreca, un luogo che ancora oggi racconta, pietra su pietra, una storia che ha contribuito a fondare l’identità europea.
Tuttavia, questa ricchezza — che dovrebbe essere motivo di orgoglio nazionale e locale — vive in una condizione di marginalità operativa, troppo spesso affidata a gestioni frammentate, temporanee o distanti.
Su questo punto colpisce il silenzio dell’amministrazione comunale di Crotone, che non ha mai espresso una posizione chiara sul futuro del Parco Archeologico di Capo Colonna, né tantomeno ha promosso azioni istituzionali utili a valorizzarlo.
Non si comprende come mai il sindaco Voce non manifesti interesse verso un patrimonio di tale valore, che potrebbe costituire uno straordinario volano di sviluppo turistico, culturale ed economico per l’intera città.
La presenza come presidio culturale
La presenza di un direttore capace, presente e radicato non è un dettaglio amministrativo, ma un presidio culturale e civile. È ciò che può fare dell’archeologia non solo materia di studio, ma leva di sviluppo, identità e riscatto per un’intera area.
Aldo Moro ci ha insegnato che le istituzioni non devono soltanto funzionare: devono ispirare fiducia, costruire senso, dare forma alla comunità.
Ebbene, il Parco Archeologico di Crotone-Capo Colonna ha bisogno oggi non solo di un coordinamento tecnico, ma di una figura che senta questo luogo come una missione: un direttore presente, visibile, quotidianamente coinvolto nei processi museali, nella missione educativa svolta dal patrimonio pubblico, nella riflessione dei decisori politici sui temi urbanistici e paesaggistici.
Non un nome su una delibera, ma una guida viva e riconoscibile per il territorio.
In termini più politici — concretamente strategici — non possiamo nasconderci che le grandi risorse attrattive della Calabria sul piano culturale sono ancora in parte inespresse.
E in questo contesto, Crotone rappresenta un punto nevralgico, da cui può partire una nuova narrazione del Sud, fondata sul valore, e non sulla retorica.
Filippo Demma, con il suo profilo internazionale e la sua esperienza consolidata, ha tutte le carte in regola per essere il protagonista di questa svolta.
Ma serve una scelta di campo. Una scelta di presenza. Una scelta di responsabilità.
Senza alcuna polemica, ma con il tono della sollecitazione leale tra istituzioni, rivolgo a Filippo Demma l’invito, anche personale, a concentrarsi con decisione sul rilancio del Parco Archeologico di Crotone-Capo Colonna.
Le risorse intellettuali e professionali non devono disperdersi: devono essere mirate dove servono davvero, dove la loro efficacia può cambiare il volto di un territorio.
E oggi — non domani — è il tempo di Crotone. Anche se il suo sindaco sembra non accorgersene. Occuparsi del Parco Archeologico vuol dire occuparsi di una delle opportunità di sviluppo economico e culturale di questo territorio. Anzi dell'intera Calabria per la portata che potrebbe avere".