Talerico: "Processi civili e penali, la riforma Zanettin riporterà in aula l'Avvocatura"

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  22 novembre 2025 12:01

di ANTONELLO TALERICO

 L’avvocatura italiana – e con lei l’intero sistema della giustizia – si trova ormai da tempo in una fase di grande disorientamento. Le riforme introdotte con la Riforma Cartabia (legge 134/2021 e i decreti attuativi) hanno stabilizzato modalità processuali nate in piena emergenza pandemica, privilegiando la gestione cartolare e a distanza a discapito del confronto orale in aula.

Tale impostazione ha finito per ridimensionare il ruolo dell’avvocato, svuotando le aule e progressivamente allontanando la fase dibattimentale da una presenza reale e partecipata. Ora, nel panorama politico-istituzionale, si avverte la pressione per un’inversione: tornare al confronto diretto, al contraddittorio in udienza, far ritornare l’avvocatura al centro del processo.
Il presidente del CNF Francesco Greco ha già sollecitato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a promuovere una revisione delle disposizioni che hanno introdotto il modello cartolare. Anzi, aveva fatto di più, aveva chiesto l'abrogazione della Cartabia. Due disegni di legge al Senato (atto 1502 per il civile; atto 1217 per l’appello penale) propongono un’inversione di paradigma: affidare di nuovo alla discussione orale la regola. In particolare, per l’appello penale la proposta (per iniziativa del parlamentare Zanettin di Forza Italia) prevede la regola che il giudizio si svolga in aula, salvo che l’imputato rinunci personalmente, e non più l’assenza delle parti come regola. 

Il contatto diretto con il giudice favorisce la tutela della parte e consente all’avvocato di esercitare la propria funzione difensiva in modo pieno, non solo come deposito di memorie. L’oralità è garanzia di trasparenza, partecipazione e dialettica: elementi che si sono attenuati con la modalità prevalente “cartolare” introdotta dalla Cartabia. La presenza dell'Avvocatura in aula è fondamentale per le sorti del processo, per la capacità di influire e per evitare anche alcune grossolane sviste del giudice chiuso da solo in una stanza (spesso neanche in Ufficio), per valorizzare ruolo e autorevolezza che non possono essere sottratti all'Avvocatura !

Vi è da dire che le esigenze e gli obiettivi del PNRR ha consigliato al Governo che eventuali interventi saranno avviati comunque dopo il termine del periodo di osservazione, fissato al 30 giugno 2026. 
Gli automatismi digitali e la gestione “a distanza” che ormai sono radicati nell’organizzazione degli uffici giudiziari e che richiedono una revisione complessiva. La necessità di una riforma graduale ma decisa, che non riproponga il punto di partenza emergenziale del periodo Covid-19, bensì una visione partecipata del ruolo dell’avvocato nel processo.

L'Avvocatura allora deve essere propositiva avviando alcune iniziative.

Promuovere una campagna informativa, rivolta agli iscritti per spiegare le ragioni e le opportunità del ritorno all’oralità: non come nostalgia, ma come strumento di efficacia e dignità professionale.
Attivare tavoli operativi con gli organi della giustizia (Ministero, CNF, Associazioni forensi) per definire le “linee guida” di un processo riformato dal basso, mettendo l’avvocato al centro. Formare la nuova generazione di professionisti affinché riflettano sull’importanza del presidio in aula: la competenza tecnica dev’essere accompagnata dalla presenza viva nel rito. Sindacare eventuali eccessi digitali o cartolari, segnalando le modalità che rischiano di ridurre la difesa ad atto formale e non più ad atto sostanziale.

Resta inteso che L’Avvocato è la chiave del sistema processuale. Se l’aula svanisce, scompare la funzione difensiva piena. Non è questione di conservare modelli del passato, ma di garantire che il diritto ad essere ascoltati, difesi e partecipare non sia sacrificato sull’altare della mera efficienza digitale o della contingenza pandemica. Ecco perchè l'Avvocatura vuole e deve ritornare in aula.

 *Componente del Consiglio Nazionale Forense, già Presidente Ordine Avvocati Catanzaro


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