Il consigliere comunale e regionale, Antonello Talerico, ritorna sul tema del nuovo ospedale di Catanzaro. In una dichiarazione netta, in occasione della conferenza stampa odierna, a margine del consiglio comunale (saltato), ribadendo la sua posizione: il nuovo presidio sanitario deve sorgere nel capoluogo, e l’attuale Ospedale Pugliese deve essere mantenuto nella sua sede attuale, beneficiando degli interventi di adeguamento già finanziati per circa 40 milioni di euro.
Talerico non ha risparmiato critiche all’amministrazione comunale e al sindaco Nicola Fiorita, dopo che il consiglio comunale dedicato alla sanità è “saltato” per mancanza del numero legale. “Fiorita non ha neanche i numeri per arrivare al quorum – ha detto Talerico – e il Partito Democratico sulla stampa ha pubblicamente smentito la mozione del gruppo misto ed i suoi consiglieri comunali in consiglio, che unitamente al sindaco Fiorita – sempre più solo – si fanno oramai dettare la linea politica dal medesimo gruppo misto, emergendo una incapacità financo per esprimere una posizione chiara anche sulla questione ospedale”.
Del resto, sia il consigliere Celia e Veraldi, firmatari della medesima mozione del gruppo misto avrebbero richiesto – a margine del consiglio comunale - le dimissioni del sindaco, a conferma che oramai l’amministrazione comunale è al totale sbando.
Il centrosinistra ed il gruppo misto di Fiorita, non hanno voluto alcun confronto, hanno depositato una mozione errata e che non avrebbe prodotto alcun risultato e senza discuterla con alcuno. Si sono limitati a convocare un consiglio comunale solo per pretenderne la votazione.
Secondo Talerico, Fiorita si sarebbe nascosto dietro una mozione che avrebbe reso di fatto impossibile la realizzazione del nuovo ospedale a Catanzaro. “Una mozione contraddittoria, piena di imprecisioni – ha aggiunto – che fingeva di voler salvare il Pugliese, ma che in realtà avrebbe compromesso tutto”.
Uno dei punti contestati riguarda i dubbi sollevati da alcuni consiglieri di “maggioranza” sulla copertura finanziaria dell’opera. “I fondi ci sono e sono attestati da atti ufficiali – ha chiarito Talerico – come l’Accordo di programma e il relativo integrativo firmati con il Ministero della Salute il 4 giugno 2024, le delibere del Cipe, il DCA 229/2023, i decreti dei Ministeri della Salute e del Bilancio, oltre agli atti deliberativi dell’Inail. Continuare a chiedere documenti già pubblici e disponibili da anni è un atto di disinformazione grave che connota l’azione dei firmatari di improvvisazione e scarso approfondimento”.
Talerico ha poi puntato il dito contro il consigliere Capellupo, accusandolo di “alimentare continuamente una narrazione campanilistica e complottista solo per mascherare l’ennesima figuraccia della maggioranza comunale, che non solo è divisa, ma non è nemmeno in grado di aprire un consiglio comunale sul tema più importante per la città”.
La strategia di Fiorita è la solita, dopo l’ennesimo fallimento chiede ai suoi consiglieri di uscire sulla stampa per raccontare la solita storiella accusando sempre gli altri dei propri insuccessi amministrativi.
Difatti, ad oggi né Occhiuto, né il Consiglio comunale di Catanzaro, né la Città hanno avuto la fortuna di conoscere quale sia la posizione del Sindaco. Nonostante ciò Fiorita tenta sempre la carta del discredito sugli altri, imputando sempre all’opposizione responsabilità che dovrebbero essere del suo governo!
Dai retroscena del consiglio di data odierna emerge anche un clima teso all’interno della maggioranza di Fiorita. Secondo quanto riferito, durante una riunione interna preso atto della carenza del numero legale - le discussioni sarebbero degenerate al punto che le urla sarebbero state udibili anche all’esterno.
In conclusione, Talerico ha ricordato quanto già detto ad aprile al presidente della Regione e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto: “Il Pugliese ha garantito assistenza e cura fino ad oggi senza alcuna criticità legata alla sua collocazione. Spostarlo sarebbe un errore che rischierebbe di compromettere un sistema che funziona. L’integrazione tra le due aziende, Mater Domini e Pugliese-Ciaccio, deve essere una scelta condivisa con la città e utile a potenziare l’offerta sanitaria, non a ridimensionarla”.
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