Tallini: "La legge per il Policlinico di Cosenza si regge anche su un clamoroso falso"

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Mimmo Tallini
  18 luglio 2025 08:06



"Ci pensino due volte i consiglieri regionali e i dirigenti del bilancio della Regione prima di dichiarare che l’istituzione del Policlinico Universitario di Cosenza non comporterà alcuna variazione al bilancio regionale. La cosiddetta “invarianza finanziaria”, indispensabile perché la proposta di legge vada in aula, è un clamoroso falso che si aggiunge ai profili di illegittimità e anticostituzionalità già rilevati dal Settore Giuridico del Consiglio Regionale. Non saremmo davanti solo ad un’inaccettabile forzatura politica per favorire l’Unical a scapito di Catanzaro, ma addirittura ad una falsa attestazione dai pesanti risvolti anche patrimoniali. Conoscendo la dirittura di molti dei dirigenti del Settore Finanziario, mi rifiuto di credere che avalleranno mai una porcheria del genere". Lo afferma Mimmo Tallini, già presidente del consiglio regionale della Calabria.
 
Perché un falso? Intanto perché – fatto veramente clamoroso – la Regione, attraverso l’Ufficio del Commissario, si è già impegnata a versare alla futura Azienda Universitaria qualcosa come 27.213.735 euro, nel periodo 2025-2039. Avete letto bene, più di ventisette milioni di euro. Per fare che cosa? Lo si legge nella Convenzione allegata al decreto n. 19 del Commissario ad acta e che vede firmatarie la Regione Calabria e l’Unical. Assumere dieci professori di ruolo di prima fascia, otto professori di ruolo di seconda fascia o ricercatori. Da dove vengono presi questi soldi? Lo si legge nella stessa convenzione: ”La copertura degli oneri relativi alle attività previste dalla presente convenzione, quantificati complessivamente per tutto il periodo 2025-2039 nel limite massimo di euro 27.213.735, è posta per il 68% a carico dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, in relazione alle attività finalizzate all’erogazione dei LEA, e per la parte restante, legata ad attività non direttamente riconducibile all’erogazione dei LEA, a carico di Regione Calabria. Per il primo quinquennio di attuazione del progetto per il periodo 2025-2029 gli oneri a carico del bilancio regionale, quantificati nel limite massimo di euro 2.921.406, trovano copertura a valere sulle risorse all’uopo allocate nel PR 21-27 e appositamente destinate alla realizzazione del Progetto di cui all’articolo 1. La quota di finanziamento posta a carico del Fondo Sanitario Regionale, quantificata nel limite massimo di euro 18.449.518, è erogata dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza all’Università della Calabria e corrisposta in un’unica rata per ciascuno degli anni ricompresi nella durata della presente convenzione, a mezzo girofondi Banca d’Italia.”
 
Il fatto gravissimo contenuto in questa convenzione è che si fa esplicito riferimento all’ipotetica Azienda Universitaria Ospedaliera, poiché nelle premesse si richiama “la lettera Prot. N. 211562 del 20/03/2024 del Presidente della Regione al Ministero dell’Università e della Ricerca ed il Ministero della Salute con cui richiede l’avvio dell’iter procedimentale per la trasformazione dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza in Azienda Ospedaliero Universitaria, ai sensi dell’articolo 8, comma 2 del Decreto Legislativo 21 dicembre 1999, n. 517.” Quindi, ricapitolando, il presidente/commissario Occhiuto da per scontata l’istituzione dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Cosenza, a cui destina una somma ingente di denaro per l’assunzione di 18 professori e ricercatori.
 
Come si fa a dire che l’istituzione del Policlinico di Cosenza non comporterà alcuna variazione di bilancio? Ma c’è di più. Autorevoli pareri di esperti, circolati in queste ore, ci dicono che ci sono almeno quattro ragioni perché non possa essere dichiarata l’”invarianza finanziaria” della proposta di Legge Caputo: la prima è perché i professori devono essere clinicizzati e inquadrati nel SSN; la seconda è che l’Azienda deve integrare i loro stipendi; la terza è che l’Università non parteciperà a queste spese; la quarta perché non è possibile giuridicamente e contabilmente compensare questi costi con le risorse già assegnate (fondo indistinto).
 
Come si può vedere un quadro diffuso di irregolarità, illegalità, falsità pur di portare a termine il disegno di spostare l’asse della sanità da Catanzaro a Cosenza".
 
 

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