Tallini: "Si allarga il 'buco nero' per la non realizzazione dell'impianto di Alli nel silenzio di Regione e Arrical"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Tallini: "Si allarga il 'buco nero' per la non realizzazione dell'impianto di Alli nel silenzio di Regione e Arrical"
Mimmo Tallini

"Il Comune di Catanzaro perde 2 milioni all'anno di royalty"

  12 maggio 2025 08:28

di MIMMO TALLINI*

Il “buco nero” per le finanze pubbliche creato dal misterioso fermo del cantiere nell’impianto di Alli si allarga sempre di più, nel silenzio assordante di Regione e Arrical. Man mano che si esaminano le carte ufficiali emergono danni sempre più rilevanti per la collettività determinati dalla mancata entrata in funzione della nuova linea di trattamento dei rifiuti. Ai rilevanti danni per Regione e Arrical (86 mila euro al giorno, 26 milioni di euro all’anno), ora si aggiungono le mancate royalty a favore del Comune di Catanzaro che avrebbe dovuto incassare, da febbraio del 2024, 10 euro a tonnellata trattata.
 
Se l’impianto di Alli fosse operativo il Comune di Catanzaro incasserebbe circa un milione di euro all’anno in royalty per il trattamento dei rifiuti e potrebbe valorizzare le frazioni differenziate a meno della metà dei costi attuali. Oggi, invece, i rifiuti vengono mandati fuori, ai privati e Catanzaro perde anche i rimborsi previsti dalla filiera CONAI. Un danno complessivo che supera i due milioni di euro all’anno. Questi soldi potevano – anzi, dovevano – servire a ridurre la TARI, non ad aumentarla.
 
Di fronte a questo “scandalo al sole“ cosa aspetta la Corte dei Conti ad intervenire? Cosa aspetta il Comune di Catanzaro a costituirsi contro Arrical e chiedere un risarcimento per i tre milioni di euro non incassati in questo anno e mezzo di ritardo?
 
È semplicemente inaccettabile il silenzio della Regione e dell’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (Arrical) che continua a fare orecchie da mercante e sembra non avere alcuna intenzione di rescindere il contratto con ditte che certo non si strappano i capelli per questo ritardo.
 
Mentre milioni di euro di fondi pubblici sono già stati investiti e un’opera strategica per l’intera provincia resta paralizzata, l’impresa privata che si era aggiudicata l’appalto continua a dirottare i rifiuti verso i propri impianti, lucrando su tariffe ben più elevate. Un paradosso, se non un vero e proprio sopruso, che si consuma con la colpevole complicità di chi avrebbe il dovere di tutelare l’interesse collettivo. È uno schiaffo alla legalità e al buon senso amministrativo.
 
La Regione e Arrical, che dovrebbero vigilare e agire, restano immobili mentre le casse pubbliche si svuotano e i cittadini calabresi continuano a pagare la gestione dei rifiuti a peso d’oro. Nel frattempo, i privati ringraziano e incassano.
 
Ma se questo quadro è grave, lo è ancora di più ciò che accade sul fronte comunale. Il Consiglio comunale di Catanzaro ha, da poco, approvato il nuovo Piano Economico Finanziario della TARI con un aumento superiore al 7%. Un colpo duro per le famiglie e le imprese, già schiacciate dall’inflazione e dal generale aumento del costo della vita. È scandaloso che, anziché battere i pugni per far completare un impianto pubblico in grado di generare risparmi e introiti, si preferisca far ricadere sulle spalle dei cittadini l’ennesimo aggravio di costi.
 
Dove sono le voci della politica locale? Dove sono i consiglieri comunali e regionali che dovrebbero difendere Catanzaro? Il rischio concreto è che dietro questa paralisi si nascondano interessi elettorali o logiche di potere che nulla hanno a che vedere con il bene comune. È ora che la città alzi la testa e che la comunità pretenda risposte, trasparenza e giustizia.
 
 
*già presidente del consiglio della Regione Calabria

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner