di CARMINE MUSTARI
Una kermesse indimenticabile la festa dell’emigrante che si è celebrata a Taverna e che si è chiusa con il bagno di folla per i Matia Bazar che hanno chiuso la tre giorni della Festa dell’emigrante tre serate di musica live organizzate dall’Amministrazione comunale congiuntamente alla locale Proloco Villaggio Mancuso – Taverna, con il contributo da parte del comune di Taverna e soprattutto da parte dei cittadini tavernesi e dei tavernesi emigrati.
Un contributo lo ha dato anche la Bcc di Taverna. La kermesse che celebra gli emigranti tavernesi è un appuntamento molto sentito e ogni anno si attende, un’attesa che ha uno fine ludico, ma soprattutto emozionale, visto che tanti emigranti del posto, compresi quelli dei paesi vicini si riuniscono tutti in un’unica piazza per stringersi insieme e rivivere anche dei momenti di condivisione con i propri familiari, sia con gli amici di sempre.
Le emozioni vissute in musica e non solo sono iniziate il 16 agosto, l’appuntamento live, la cover ufficiale dei Pooh con lo spettacolo “Ragazzi del Mondo”, sempre in Piazza del Popolo. Poi il clou ed il boom di presenza di pubblico questa volta il 17 alle 22, stesso location di Piazza del Popolo con lo spettacolo musicale del gruppo cover ufficiale dei Matia Bazar. E qui va detto che il gruppo dei Matia Bazar non solo hanno dato il meglio del repertorio, ma hanno anche avuto modo di vedere il borgo e di interagire con il pubblico.
Il 18 la Festa “Emigrava” a Villaggio Mancuso nella piazza storica, qui dalle 17 alle 20 si è celebrata la figura di uno dei più rappresentanti della canzone d’autore italiana, ovvero Fabrizio De Andrè, al quale è stato dedicato un tributo da parte del gruppo Faber Quartet, spettacolo dal titolo: De Andrè…un viaggio. La band è formata da: Marco Pinto, Basso; Bruno De Benedetto alle tastiere; Mimmo Condello, percussioni; Peppe Zuccalà, Chitarre. Le tre serate hanno registrato un successo di gradimento, questo grazie all’impegno di diverse figure, che si adoperano per mesi a creare la giusta atmosfera ideale per accogliere gli emigranti di Taverna, emigrati che provengono da ogni parte del Bel Paese, una nutrita comunità arriva da Monza, città dove tanti tavernesi sono emigrati negli anni 60 e purtroppo continuano ad emigrare.
Non c’è famiglia che a Taverna non ha un parente emigrato, e questa festa ha il compito, l’obiettivo di riunire tutti, e come è bello quando tutti sono una sola famiglia, Tavernesi e emigrati, si raccontano, si abbracciano e cantano, sorridono e piangono, in un coacervo di emozioni che si può vivere raramente, ed è questa la festa giusta, alla quale si aggiunge quella del “Bombineddhu” il 5 e 6 gennaio.
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