di CARMINE MUSTARI
Antonio Campanella, segretario della sezione di Rifondazione comunista di Taverna e responsabile Lavoro del Partito Regionale si focalizza sulla vertenza dei tirocinanti facendo il punto sulla situazione attuale degli stessi. In questi ultimi giorni si è organizzata una protesta da parte degli stessi tirocinanti, la mobilitazione si è incentrata sul rischio concreto che i tirocini vengano sospesi, con conseguenze negative per i tanti soggetti che rimarrebbero senza nessuna forma di reddito. Per molti, infatti, questa rappresenta l’unica entrata in famiglia.
"Per questo, - dichiara Campanella - pensiamo sia necessario ed urgente provvedere a misure straordinarie per questa evenienza. Più in generale, pensiamo che stiano emergendo chiaramente le carenze di un sistema in cui lavoratori, pensionati, precari, stagionali, partite Iva, esercizi commerciali, piccole imprese e tanti altri soggetti rischiano di pagare a carissimo prezzo gli effetti della pandemia. Non si sono potenziati, come si sarebbe dovuto, con strutture e assunzione del personale necessario, i trasporti pubblici, la medicina. Restiamo allibiti di fronte all’ennesimo capitolo di una brutta storia di diritti negati. Gli emendamenti relativi alla contrattualizzazione dei 6522 tirocinanti, anzi, chiamiamoli per quello che sono realmente, Lavoratori, sono stati bocciati dal governo. Che fine hanno fatto le belle parole della politica regionale e nazionale delle settimane scorse? Dove sono finiti il riconoscimento giuridico e la legge nazionale ad hoc? Ci troviamo di fronte ad un dramma sociale - conclude Campanella - che non può lasciare indifferenti. Una vicenda che dura da anni e che coinvolge un grandissimo numero di persone, la centralità nel dibattito politico del settore pubblico e dei fondi che arriveranno per il lavoro dovrebbero indurre tutte a trattare la vertenza come un caso di rilevanza oramai nazionale. Purtroppo non è così. Noi, come le lavoratrici e i lavoratori, non ci stiamo e continueremo, in ogni modo e luogo, a lottare fino all’unica soluzione possibile: contrattualizzazione per tutte e tutti".
A tali dichiarazioni si aggiungono le parole del sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino che dice: "La dignità non si calpesta! In questi giorni è ripartita la mobilitazione dei tirocinanti calabresi, in seguito alla mancata ammissione degli emendamenti loro riguardanti. Anche se nelle ultime ore sembrerebbero essere stati riammessi, continuiamo ad essere preoccupati per il futuro di questi lavoratori che negli anni hanno garantito ai nostri comuni la programmazione di servizi altrimenti difficilmente realizzabili, a causa delle ridotte piante organiche e le scarse risorse a disposizione dei piccoli Comuni. Chiediamo, quindi, con forte che gli venga data la giusta prospettiva lavorativa che meritano per il grande servizio reso alla nostra comunità". Una difficile situazione che rischia di creare tanti disagi non solo a Taverna ma in tutti i comuni dell’hinterland, dove lavorano a piena qualifica i tirocinanti che hanno solo il torto di non essere equiparati in termini contrattuali e umani.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736