di CARMINE MUSTARI
Non piove, non nevica e la situazione collegata alle risorse idriche inizia ad essere allarmante, nemmeno la spolverata dell’altra notte risolve il disagio e comunque resta. In Sila è un periodo che la pioggia e la neve non sono più un fenomeno invernale frequente, a dire il vero sono diverse le stagioni che pioggia e neve sono fenomeni sempre più rari, e questo ovviamente crea dei disagi non indifferenti.
Considerando che una delle maggiori risorse idriche della città di Catanzaro si localizza nella Sila catanzarese soprattutto nel comune di Taverna, con il fatto che le precipitazioni atmosferiche sono scarse si inizia ad avere qualche pensiero sulla normale possibilità di approviggionamento del bene acqua, e la situazione inizia a preoccupare, anche perché vi è la riprova di un periodo molto critico soprattutto se si pensa ai bacini idrografici artificiali della Sila, tra questi tra i più importanti è il Lago Passante interamente inserito nel comune di Taverna e che registra un abbassamento del livello delle acque davvero importante, le immagini che vediamo sono allarmanti, a memoria d’uomo mai si era visto un tale abbassamento e il Lago stesso sembra più un semplice fiume dalla portata anche scarsa.
La diga sul Passante è una struttura importante per tutta la provincia e se la stessa registrerà ancora questo livello sarà facile che delle conseguenze e dei disagi ci saranno. Purtroppo non è facile ovviare a tali problematiche, si spera solo che piova e soprattutto che arrivi la neve, molto più importante in quanto questa consiste in una risorsa più idonea ad arricchire sia le falde acquifere oramai quasi a secco, ma è fondamentale la neve, in quanto rappresenta una risorsa stabile e la sua presenza contribuisce ad alimentare meglio i torrenti, i fiumi e gli stessi terreni, questo perché non si disperde come la pioggia ma resta sul posto e disciogliendosi alimenta meglio i bacini, inoltre la neve è un ottimo elemento naturale per la lotta ai parassiti animali e non è da trascurare, visto il diffondersi della processionaria.
A parte tali considerazioni va detto che la Sila è un importante risorsa per l’approviggionamento idrico e anche per lo sfruttamento idroelettrico. Quindi, una maggiore attenzione da parte delle istituzioni sovracomunali è sia urgente, ma soprattutto necessaria, quello che serve è creare i presupposti per una migliore opera di raccolta delle acque e soprattutto riprendere a discutere su quella che è una delle opere incompiute, costata milioni di euro, e ci riferiamo alla diga sul Melito, un’opera che ha comportato dispendio di risorse economiche, e anche di scempio naturalistico, con lo spettacolo triste di carcasse ferrose e mezzi di movimento terra abbandonati e preda della ruggine.
La diga del Melito
Senza contare che i primi lavori hanno comportato l’esproprio di terreni, ma anche lo spopolamento di interi paesi, come Canne, frazione di Fossato Serralta e Melitello frazione di Sorbo San Basile, interessato anche il comune di Gimigliano con diverse residente abitative. Di recente è spuntato qualche titolo sulla questione, ci si augura solo che non sia solo un grido nel deserto dell’indifferenza, quell’indifferenza che hanno palesato governi regionali e nazionali in carica da oltre 40 anni! Speriamo solo che l’ultimo incontro tenutosi a Roma, che ha redatto un rapporto tecnico sulle opere incompiute presenti in Italia, tra queste rientra la più grande opera incompiuta della Calabria, ovvero la diga sul Melito volga al termine nel migliore dei modi.
Tale incompiuta rappresenta l’esempio più palese dell’inefficienza amministrativa, non solo burocratica, resta solo una considerazione, che tante famiglie, che avevano un vissuto, una storia in quei luoghi ora non hanno più nulla se non ricordi, centinaia di individui che possono solo raccontare quello che erano luoghi e contesti, abitudini e tradizioni che non ci sono più, tutto questo per incompetenza e insensibilità di una classe politica non adeguata.
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