Taverna, proseguono le iniziative natalizie: “U Bommineddhu” tra le più attese

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images Taverna, proseguono le iniziative natalizie: “U Bommineddhu” tra le più attese

  30 dicembre 2022 12:23

di CARMINE MUSTARI

Si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni di vario genere a Taverna, tra sacro e arte, tra momenti ludici e appuntamenti gastronomici ce n’è per tutti i gusti e le esigenze. Uno degli appuntamenti più attesi dell’anno resta comunque quello dei solenni festeggiamenti in onore di Gesù Bambino, che a Taverna chiamano amorevolmente “U Bommineddhu” e che ha una tradizione secolare che si perde nel tempo.

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La festa in questione, organizzata e gestita dalla Confraternita del Santissimo Rosario che ha sede e svolge attività nella chiesa monumentale di San Domenico prevede una serie di date nelle quale si dipana l’intero calendario previsto dal novenario. Tutte le sere sono fissate le celebrazioni eucaristiche alle 17,30, tutte precedute dalla recita del Rosario, ogni celebrazione ha un tema specifico alla quale si da seguito, ed è cosi che si potrà assistere e partecipare alla celebrazione dedicata agli anziani, ai giovani, alle famiglie, agli ammalati, agli emigrati, e questi ultimi come ogni anno ritornano a Taverna per vivere insieme ai parenti un periodo di condivisione e devozione. Provengono soprattutto dal Nord Italia: Milano, Torino, Roma, ma soprattutto da Monza dove esiste una delle comunità più numerose di tavernesi emigrati, saranno centinaia e ancora si continua purtroppo ad emigrare, sia a Monza dove si hanno più contatti, sia in altri luoghi, anche se i giovani che emigrano prendono direttive anche nei paesi comunitari e oltre.

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E tanti emigrati non rinunciano alla festa del “Bommineddhu o Bomminu”, è una tradizione, un evento che per chi lo ha vissuto resta vivo nel cuore e una volta che si manca sembra di aver fatto un torto alle proprie radici cristiane.  Gli aspetti di questa festa sono molteplici, c’è tutto dentro, la fede, la tradizione che si traduce nell’accensione della “Fochera nella notte di veglia tra il 5 e il 6 gennaio, c’è il fascino della processione del simulacro di Gesù Bambino, benedicente e piccolo, vestito del solo mantello, aperto davanti e innocente e puro nella sua nudità, Piccolo dicevamo, si vero, poiché posto su una vara enorme e arricchita da cento e cento fiori bianchi, il colore del candore, piccolo ma immenso nel cuore di tutti, che il giorno della processione lo attendono all’uscita della chiesa di San Domenico, con la piazza stracolma di gente con il naso all’insù per salutarlo, inviare un bacio e nell’intimo del proprio cuore chiedere una grazia.

Ed esce il simulacro e ad esso si accompagnano anche le statue di Maria e Giuseppe, la sacra famiglia, il trio perfetto della sacralità, accompagnato questo dalla banda musicale di Taverna, la quale già dalle prime ore del mattino, ancora prima del sorgere del sole, annuncia ai tavernesi e non solo, perché i paesi qui, in questa valle dell’Alli i borghi sono tutti ad un tiro di schioppo, ed è cosi che si regala allegria, ai piccini di certo, ma anche agli adulti. Poi accade che in piazza dopo una breve e prevista separazione dei tre simulacri, le tre sante figure si ricongiungono ed è questo il momento clou di tutta la festa, si avviene la famosa e attesa “Cunfrunta” tre volte si avvicinano, tre volte si allontanano, applausi, musica e fuochi d’artificio si trasformano in un’apoteosi…poi tutti vicino al sagrato per ricongiungersi e assistere allo spettacolo pirotecnico finale.

Tutto questo è anche arricchito durante la novena dalle celebrazioni presiedute da don Antonio Ranieri e dalle omelie di don Francesco Lanzino, non mancheranno le zampogne, come non mancherà la nottata di veglia caratterizzata dalla degustazione di “Cuddureddhe e Purpetti” questi preparati da un comitato costituito ad oc, composto soprattutto da giovani.

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