Taverniti: “Un 25 aprile per liberarci dall'inutile contrapposizione politica-ideologica”

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  25 aprile 2023 09:23

di GIANPIERO TAVERNITI

Un 25 aprile che dovrà essere quello di tutti gli italiani, visto che oggi al governo vi è una coalizione di centro destra e visto che la politica segue la direzione della non produttività, segue la strada degli attacchi personali, contro delle ex e obsolete ideologie che oggi lontanamente possono essere paragonate al periodo che la nostra repubblica democratica, ha vissuto meno di 80 anni fa. Giusto, per la precisione 78 anni fa, quando fu liberata dalla spinta passionale dei partigiani che andavano contro il regime nazi- fascista che governava in Italia, stessi partigiani composti da tutti gli italiani che si ribellavano a quel governo dittatoriale e totalitario, figliastro forzato di quello tedesco del führer Adolf Hitler.

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Tempi passati che certo sono di esempio a non errare più verso quel pensiero unico che oggi in Italia, nessuno sostiene e nessuno impone nella dialettica e nella politica attiva governativa. Italia, paese democratico dove dopo diversi governi tecnici, imposti anche dalla politica europea, finalmente hanno visto la consultazione, della scelta più preziosa, quella del voto che ha portato al governo, una premier di Destra, di quella destra moderna che non è andata mai contro nessuna razza, non ha mai calpestato la dignità dell’uomo, ma ha distintivamente esternato la volontà di difendere l’identità italiana.

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Una domanda dovrà sorgere per giustizia e per fare chiarezza, ma è possibile che chi con delle politiche mirate, vorrebbe difendere il “made in Italy” e la famiglia tradizionale, deve essere tacciata di essere fascista e di andare con politiche mirate contro il valore dell’umanità e dell’aiuto al prossimo? Visto che il 25 aprile di 78 anni fa, la nostra nazione fu liberata dal regime nazi fascista, si tornò alla libertà, alla civiltà e alla normalità, perché oggi invece si cerca con una ignorante e inutile contrapposizione bassa tra destra e sinistra, di essere prigionieri di una questione morale mai risolta che ci tiene prigionieri e zavorrati, nella discussione politica emancipante che di fatto in Italia, non esiste? Se oggi si continuerà ad arrendersi al non voler affrontare la questione morale, tra destra e sinistra, nel futuro si perirà nel non sviluppo e nell’affossamento della dignità umana socio- economica del popolo italiano che non dovrà essere mai il tifoso o l’ultrà di uno schieramento o dell’altro, perché la politica e i partiti che la movimentano , non sono delle squadre di calcio o dei colori sportivi da sostenere con scontro e contrapposizione , bensì sono strumenti di democrazia , rappresentanti di idee e posizioni nel modo di concepire la vita e la società e per tale fatto dovranno essere alimentate da dibattito democratico costruttivo e non da scontro personale distintivo solo d’ignoranza che non produrrà nulla verso la nostra Italia che non attraversa un buon momento ,ma che di fatto ha tutte le potenzialità per poter rinascere e risalire la china dell’infelice posizione economica che la stessa detiene nei mercati globali sempre più aggressivi verso le economie deboli, stessi mercati che sono entusiasti spettatori delle bagarre interne che facilitano le crescite di altri paesi e allargano sempre più la forbice economica tra stati di questa Europa che non è la “premurosa” Mamma Chioccia di tutti,
ma di fatto diventa inevitabilmente la madrigna ingenerosa verso alcuni stati che pensano poco allo sviluppo e alla programmazione verso il proprio futuro, ma solo produttivi di sterili e improduttive “programmazione d’intenti” arricchite da scontri politici carnevaleschi che in Europa fanno ridere e in Italia fanno piangere giovani e meno giovani che di certo non hanno bisogno di scontri , ma hanno bisogno di un governo forte e di una responsabile opposizione che proponga e obietti sulle proposte della maggioranza con argomentazioni e non con parate da periodi e anni di piombo, tristi momenti della nostra repubblica che dopo essere liberata da indecenti totalitarismi, ha assaggiato momenti indegni , essendo colpita al cuore dagli stessi figli, di quei gloriosi partigiani che con il passare del tempo hanno perso quel senso di appartenenza alla nazione e si sono rivoltati contro con gli anni del terrorismo rosso che di certo partigiano è stato , ma solo di violenza e sopraffazione della dialettica e delle proposte democratiche che in quella fase storica avanzavano, certamente non destroidi o fasciste come oggi si vuol far partire con questo governo che dirige il timone di questa barca Italia che qualora non trovasse un porto sicuro, e magari potrebbe essere in balia di onde e spiaggiamenti, di sicuro nessuno avrebbe il salvagente più forte indipendentemente dal colore e dal partito di appartenenza.

Quindi se tutti gli italiani il 25 aprile del 45 furono liberati con il determinante aiuto degli Usa e degli alleati, oggi più che mai serve la super potenza dell’intelligenza che azzeri le parate di contrapposizione della sterile politica , stessa intelligenza che dovrà essere mamma di partigiani 2.0 uniti solo dal tricolore della repubblica , che possano remare quella barca in luoghi sicuri , facendola diventare un catamarano veloce ed efficiente che possa gareggiare con gli altri stati europei che di fatto battono la loro bandiera , facendo apparire di essere convinti europeisti , ma che di fatto navigano solo ed esclusivamente in mari aperti globalizzati , "dolci acque" delle loro economie che di sicuro hanno paura di una barca che ha una bandiera che porta il nome “made in Italy” che tutti potranno copiare in produzioni falsarie, ma che di fatto non hanno il cuore della creatività del bel paese temuto e colpito da tante parti del globo.

Saliamo su quella barca e per la nostra Italia, non imbracciamo più un fucile per abbattere i proprio fratelli che avevano visioni diverse ,ma imbracciamo tutti insieme un remo e remiamo tutti verso la stessa direzione, quella della civiltà, della democrazia e quella del buon senso che oggi sembra essere marce rara nel dibattito politico interno. Buon 25 aprile, liberiamoci dalla zavorra della contrapposizione che di sicuro serve a qualcuno fuori Italia, serve e quegli stati europei per avanzare sempre più, rendendoci economie deboli e loro schiave, quindi dipendenti e non sovrani del nostro futuro economico e sociale….."

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