Tavoli a 2 metri di distanza e "nella prima fase meglio gli spazi all'aperto che i locali chiusi". Le regole per i ristoranti

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images Tavoli a 2 metri di distanza e "nella prima fase meglio gli spazi all'aperto che i locali chiusi". Le regole per i ristoranti

Il documento tecnico elaborato dall'Inail e dell'Istituto Superiore di Sanità prevede anche le mascherine chirurgiche per gli addetti. "Quattro metri quadrati a cliente".

  12 maggio 2020 16:24

"Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità". Recita così uno dei passaggi del documento tecnico sulle misure di sicurezza per la riapertura al pubblico dei ristoranti stilato dall'Inail e dell'Istituto Superiore di Sanità. L'indicazione degli esperti arriva in considerazione del fatto che all'interno delle sale è complicato "il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati anche in relazione ai servizi igienici spesso privi di possibilità di areazione naturale". Calato nella realtà calabrese fa comunque un certo effetto, viste le polemiche sull'ordinanza del 29 aprile con cui il presidente Santelli aveva autorizzato la ristorazione ai tavoli all'aperto innescando la reazione contraria del governo fino alla bocciatura della misura "ribelle" ad opera del Tar.

TAVOLI A DISTANZA ALMENO DI 2 METRI- Nel documento tecnico, gli esperti indicano ancora la necessità di una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie". Sulla distanza fra le sedute non c'è un'indicazione precisa ma ci si limita a dire che dovranno "garantire un distanziamento fra i clienti adeguato". "In ogni caso, va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio - e qui è la parte più complicata per molti operatori- che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie". Vietati i buffet e consigliate misure che evitino assembramenti durante l'attesa. Appena non consumano i pasti i clienti dovranno indossare le mascherine. "È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici che dovranno essere igienizzati frequentemente".

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LE MISURE DI SICUREZZA PER I LAVORATORI-   "Per il personale di cucina, in condivisione di spazi confinati, va indossata la mascherina chirurgica; dovranno essere utilizzati altresì - prosegue il documento- guanti in nitrile in tutte le attività in cui ciò sia possibile". Per il personale addetto al servizio ai tavoli è necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutto il turno di lavoro e ove possibile, l’utilizzo dei guanti in nitrile. Mascherine chirurgiche anche per il personale addetto alla cassa, area per cui dovrà essere previsto un separatore. (g.r.)

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