Tavolo Adduce: conti, programma operativo e nuovi posti letto: le spine della gestione Covid in Calabria

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  16 luglio 2022 18:31

di GABRIELE RUBINO

La gestione dei fondi Covid in Calabria sembra tutto fuorché lineare. Almeno a leggere il verbale della riunione del Tavolo Adduce (26 aprile e 18 maggio) di cui La Nuova Calabria ha anticipato i dettagli (LEGGI QUI). Dal lato della contabilità, la sferzata dei ministeri vigilanti è tranciante: la regione attribuisce uno squilibrio di 12 milioni, tuttavia nel modello del 4° trimestre rileva, al contrario, un avanzo di 134 milioni. Una circostanza che fa scrivere ai dirigenti di Mef e ministero della Salute: “Tale elevato disallineamento tra risorse assegnate e costi incrementali sostenuti è indicativo di una carenza nella corretta e tempestiva erogazione dei LEA nella regione. Peraltro, l’elevato valore delle quote Covid 2020 e 2021 non utilizzate, è segnaletica di una non tempestiva gestione di tali risorse assegnate dallo Stato per fronteggiare l’emergenza pandemica”. Da Roma hanno richiesto che il CE Covid venga trasmesso corretto in vista del consuntivo 2021.

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Ma sulla gestione dell’emergenza ci sono altre spine. Sempre stando al verbale: “Non risulta pervenuto il DCA di adozione del Programma Operativo per la gestione della emergenza Covid-19 con il recepimento delle osservazioni e integrazioni richieste dai Tavoli”. La versione fornita dalla Regione risale al 13 ottobre 2021. Sul programma operativo Covid, per intenderci, saltò la poltrone dell’ex commissario Saverio Cotticelli.

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Inoltre sul fronte dell'incremento strutturale dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva da decreto legge 34 del 2020, il giudizio è più che preoccupato: "Si registra un importante ritardo negli stati di avanzamento dei lavori per l’attivazione dei posti letto programmati nonché per gli interventi di ristrutturazione dei Pronto soccorso, sul quale si chiede alla struttura commissariale una dettagliata relazione di riscontro che indichi, altresì, la tempistica stimata per la conclusione".

Non si risparmiano critiche nemmeno sul Piano di recupero delle prestazioni, ricoveri, specialistica ambulatoriale e screening, non erogate a causa del Covid. Secondo il ministeri: "Il Piano non è strutturato per fasi di intervento; il recupero delle prestazioni individuate come prioritarie non è pianificato nella prima fase come richiesto. Per quanto riguarda la quantificazione dei fabbisogni e la definizione dei piani di recupero nel 2022, le stime delle prestazioni da recuperare e delle prestazioni recuperabili per ricoveri e prestazioni ambulatoriali non hanno seguito i criteri contenuti nelle linee di indirizzo ministeriali (dati estratti dalle liste di attesa all’1/01/2022), ma si sono basate sui differenziali 2019-2020 poiché la regione non è dotata di un sistema informativo unico regionale per la gestione ed il monitoraggio delle liste d'attesa. Il cronoprogramma inserito nel Piano è complessivo, senza distinzione tra le tre linee di intervento".

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