II palcoscenico come luogo di espressione, crescita e inclusione. È questa la missione di Teatro Amico, un progetto di teatroterapia organizzato da Gesto e Parola APS, che a Catanzaro ha già raccolto consensi e partecipazione, coinvolgendo persone con disabilità in un percorso che unisce arte, emozione e riabilitazione
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Teatro Amico è un corso annuale di teatroterapia rivolto a ragazzi con disabilità dai 14 ai 17 anni e agli adulti da 18 anni in su. Quest’anno compie 16 anni: è stato ideato nel 2010 in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Catanzaro e, da allora, rappresenta un punto di riferimento stabile sul territorio.
Il corso è una forma di arteterapia che utilizza tecniche teatrali e drammatiche per favorire la crescita personale, il benessere emotivo e la consapevolezza di sé attraverso la messa in scena dei propri vissuti.
Gli incontri prevedono giochi di ruolo, improvvisazioni, tecniche di espressione corporea e vocale, in un contesto sicuro che permette di esplorare ed esprimere emozioni e relazioni.
I benefici sono concreti: miglioramento della comunicazione, maggiore consapevolezza emotiva, sviluppo della creatività e del contatto con il proprio corpo, rafforzamento dell’autostima e delle capacità relazionali. Ogni incontro è pensato per stimolare aspetti cognitivi, emotivi e relazionali, così da integrarli nella vita quotidiana.
«Portare i ragazzi in scena significa permettere loro di essere visti, riconosciuti, apprezzati per ciò che sono e per i progressi che compiono. È un modo per dire al mondo: io ci sono, con la mia unicità», spiega Giovanni Carpanzano, maestro e conduttore del laboratorio. «Questi percorsi – aggiunge – non solo favoriscono il miglioramento dello stato emotivo e psicofisico, ma consentono ai ragazzi di lavorare in gruppo e di crescere insieme. Il mio obiettivo è quello di riuscire a creare una compagnia stabile che possa portare in scena spettacoli ideati con loro, così da offrire non solo un’occasione di espressione, ma anche un vero e proprio lavoro e, soprattutto, un momento di affermazione personale».
Accanto a lui, ci sarà la psicologa Rossella Bontempo, che ha scelto di sostenere con convinzione il progetto, sottolinea il valore trasformativo della teatroterapia:
«Ho deciso di partecipare perché credo fermamente nel potere dell’arte come veicolo di inclusione sociale e di empowerment personale. Il teatro offre un ambiente unico in cui i ragazzi possono esplorare nuove forme di espressione, superare i propri limiti e dimostrare il loro talento e la loro unicità. Non si tratta soltanto di creare uno spettacolo, ma di dare loro una voce e un palco su cui brillare, abbattendo gli stereotipi e costruendo un senso di comunità e autostima. Dal punto di vista psicologico – prosegue – il teatro è uno strumento straordinario: permette di lavorare sull’espressione emotiva, sulla comunicazione non verbale e sulla gestione dell’ansia in un contesto sicuro e ludico. La mia motivazione è semplice: mostrare che la diversità è una risorsa, non un limite».
Il progetto Teatro Amico non vuole essere un’iniziativa isolata, ma un cammino duraturo che possa dare continuità e prospettive a chi vi prende parte.
La scena teatrale diventa così non solo terapia, ma luogo di affermazione e di comunità, dove la diversità si trasforma in ricchezza condivisa e possibilità di crescita per tutti. A conferma della sua vitalità, da ottobre prenderà il via il medesimo laboratorio anche a Catanzaro Lido, organizzato in collaborazione con il Centro Comportamente, così da ampliare le opportunità e raggiungere un numero sempre maggiore di partecipanti.
Un'iniziativa che non è solo un laboratorio di crescita personale, ma anche un’occasione per sostenere la comunità. Il ricavato del prossimo saggio teatrale, in programma il 22 e 23 giugno al Teatro Comunale di Catanzaro, sarà infatti devoluto a due importanti realtà del territorio: l’AIPD – Associazione Italiana Persone Down sezione di Catanzaro e l’ASD Equipariamo Natural Therapy di Catanzaro.
Un gesto che sottolinea la doppia forza di questo progetto: da un lato il valore terapeutico e artistico per i partecipanti, dall’altro l’impatto solidale che coinvolge l’intera città.
Lo scorso 10 luglio, al Centro Polivalente di Catanzaro, il pubblico aveva già risposto con entusiasmo, premiando con lunghi applausi lo spettacolo dei ragazzi. Ora la nuova sfida è trasformare quell’energia in sostegno concreto, rafforzando la rete di inclusione che lega arte, salute e solidarietà.
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