“Ho letto con attenzione la garbata riflessione dell’avvocato Marcello Furriolo in merito all’intervento di recupero del Teatro Masciari che, dopo la firma dell’atto d’acquisto da parte dell’amministrazione comunale, diventerà a tutti gli effetti un bene pubblico". Così in una dichiarazione del sindaco Sergio Abramo.
"E’ stato un obiettivo, questo, - prosegue - a cui abbiamo lavorato duramente e a lungo e che è stato possibile grazie ad un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro all’interno del Programma “Agenda Urbana”, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del POR Calabria 2014/2020. Il Teatro Masciari, una volta riqualificato, potrà, dunque, riaprire i battenti senza perdere la sua identità e le sue caratteristiche storiche e architettoniche".
"Essendo pienamente consapevole di quanto il Masciari sia parte integrante della storia e della vita sociale della città, voglio, perciò, - evidenzia - fugare ogni dubbio espresso dall’avv. Furriolo: il progetto preliminare di riqualificazione, che sarà oggetto di successivo concorso di progettazione, è stato già redatto in collaborazione con la Soprintendenza competente, che ha seguito le indagini sismiche e strutturali, e tutto l’intervento sarà ovviamente monitorato dallo stesso Ente nel pieno rispetto degli elementi identitari custoditi nel teatro".
"Riguardo all’altro punto toccato dallo stesso Furriolo, - si legge ancora - affidare alla Fondazione Politeama la futura gestione del Masciari sarebbe stata la soluzione più logica e naturale, ma per ottenere tali finanziamenti, in questa complessa procedura, si è dovuto tenere conto di precisi vincoli imposti dalla Commissione Europea nell’ambito di un piano di rigenerazione urbana e di recupero del centro storico. L’intervento non poteva, infatti, prevedere finalità istituzionali di utilizzo degli immobili da riqualificare, con destinazioni culturali e di spettacolo, ma solo un recupero mirato esclusivamente a categorie svantaggiate e con finalità sociale di inclusione e solidarietà".
"In questo percorso, peraltro ampiamente condiviso con il partenariato sociale nella fase di programmazione di Agenda Urbana, già da oltre un anno si è dovuto preliminarmente indire una Manifestazione di interesse pubblica per individuare il soggetto del Terzo Settore cui assegnare la gestione gratuita del Teatro ed individuato nell’ATS “Gesto e Parola”, che ha presentato un progetto coerente con le finalità di utilizzo del teatro. Alla luce di tali vincoli il teatro non avrebbe in nessun modo potuto essere affidato al Politeama. Ad ogni modo, - conclude - quello che conta è che l’amministrazione sia riuscita ad incassare i finanziamenti necessari per salvare e restituire alla fruizione pubblica uno dei simboli della città, con l’obiettivo di preservare e mantenere viva la memoria e l’identità catanzarese”.
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