“Forse il momento di alzare il sipario del “Masciari” è ancora lontano, e forse non è ancora il caso di lasciarsi andare a manifestazioni di entusiasmo intempestivo, sia pure giustificate dalla grandiosità di una notizia che riaccende le speranze sopite di tanti catanzaresi. Prima di dare atto al sindaco e all’attuale amministrazione comunale per questa meritoria iniziativa, riteniamo sia opportuno attendere specifiche conferme degli aspetti che attengono al progetto di recupero e ripartenza del teatro, quindi al suo effettivo ritorno ad una pubblica fruizione. La vicenda del teatro Masciari, che parte da lontano, ha scritto pagine di impegno e di lotta popolare per la difesa di un’importante struttura culturale il cui destino sembrava dovesse replicare la fine ingloriosa di tanti altri luoghi importanti e significativi di questa città”. Lo scrive in una nota il segretario regionale della Slc Cgil, Saverio Ranieri.
“Nel 2009,- prosegue - l’allora sindaco della città, Rosario Olivo, ospite di uno spettacolo musicale che si svolgeva proprio nel teatro “Masciari”, sollecitato dall’organizzatore di quell’evento, si impegnò pubblicamente ad acquisire lo storico manufatto al patrimonio dei beni culturali del Comune di Catanzaro. Un atto deliberativo della sua Giunta comunale, in data 26 ottobre 2010, dava mandato a un gruppo di assessori e dirigenti, per la predisposizione e la formulazione della proposta complessiva di acquisto e di valorizzazione della struttura teatrale Masciari. Pur sintetizzando al massimo, meritano di essere annotate le successive iniziative di quell’amministrazione che si spinse fino alla stipula del compromesso d’acquisto con gli eredi Masciari, da sostenere con fondi Pisu, e con un onere finanziario a carico per tre quarti della Regione Calabria, e per un quarto del Comune di Catanzaro. A tal proposito veniva introdotta una clausola che condizionava il perfezionamento dell’acquisto alla effettiva elargizione del contributo regionale. Sembrava fatta, con grande soddisfazione dei cittadini. Ma, la successiva amministrazione comunale, tra la sorpresa generale, rinunciò all’acquisto del teatro ritenendolo sconveniente, nonostante non si fossero verificati ripensamenti o mancata erogazione del contributo da parte della Regione Calabria".
"Inaspettatamente lo scoramento e la delusione generale, - si legge ancora sulla nota- almeno in questa occasione, non si sarebbero esauriti in un atteggiamento di usuale rassegnazione, anzi avrebbero dato seguito a una ferma ed efficace presa di posizione popolare che sarebbe sfociata nella costituzione del comitato ‘Salviamo il Masciari’. Una moltitudine di artisti, teatranti, musicisti, ma anche intellettuali, politici, semplici cittadini, organizzazioni sindacali, associazioni e mass-media, unirono le loro voci e la loro rabbia in manifestazioni di alto senso civico, dai toni composti e determinati, consapevoli dell’importanza della posta in palio. La vicenda del Masciari suscitò interesse e attenzione di prestigiosi personaggi dello spettacolo, dell’informazione e della politica nazionale, incassando adesioni trasversali e superando steccati ideologici e culturali”.
“Il sindaco Abramo, - afferma ancora Ranieri - che con il suo annuncio ha risvegliato l’entusiasmo di tutti noi, sappia però che non c’è più spazio per ripensamenti e rallentamenti, tantomeno per manovre opportunistiche di chi è solito approfittare di ogni occasione pubblica per prevaricare diritti altrui e trarne vantaggio personale. Nessuno ce ne voglia se ci mostriamo moderatamente diffidenti, ma non vorremo assistere per l’ennesima volta a pomposi cerimoniali di inaugurazione e tagli di nastro di routine, il più delle volte officiati dai soliti noti, personaggi che nessuna o minima parte hanno avuto nel compimento di un progetto di pubblica utilità e spesso si sono adoperati abilmente per poter rivendicare la paternità di meritorie iniziative altrui. Nella particolare occasione del recupero del teatro Masciari, la nostra organizzazione sindacale raccomanda puntualmente di mettere al centro il ruolo strategico e la funzione di alto profilo che questa struttura può svolgere anche attraverso un impegno di sviluppo lavorativo artistico e culturale di una congrua fetta di qualificati operatori professionali di cui questa città è dotata".
"Noi diciamo basta a inaugurazioni di luoghi fisici che rimangono poi privi di una funzione qualificata. E’ appena il caso di citare le Gallerie del S. Giovanni, l’ex Mattatoio (Le Botteghe), il Parcheggio verticale del Politeama, e tant’altro. Il teatro Masciari - incalza - è stato una magnifica icona della nostra storia cittadina”, nonché uno strumento di cultura e formazione civile, apportando un contributo determinante alla maturazione di intere generazioni. Le assi ormai logore del suo palcoscenico hanno sostenuto, in un passato ormai lontano, le performance artistiche dei più grandi: Da Antonio De Curtis a Vittorio Gassmann e Paolo Stoppa, per arrivare a più recenti rappresentazioni di prosa, concerti musicali e spettacoli di varietà. Appare evidente che si dovrà operare con la massima legalità e trasparenza, nel rispetto delle peculiarità e dei limiti del finanziamento, per rendere possibile una legittima e corale partecipazione di associazioni e sodalizi di esperti, artisti, professionisti e maestranze locali, per offrire loro un adeguato luogo di incontro, collaborazione, confronto operativo e, possibilmente, anche una valida prospettiva di impegno lavorativo”.
“Noi, - conclude Ranieri - per l’occasione, confermiamo al sindaco gratitudine e soddisfazione, al pari del nostro impegno doveroso e vigile nella tutela degli interessi di una collettività che, in un momento così difficile per l’umanità intera, si aspetta anche dalla riapertura del Teatro “Masciari” nuove occasioni di recupero della socialità perduta, e magari un congruo contributo alla rivitalizzazione del nostro centro storico”.
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