Due anni e sei mesi e pena sospesa. E' questa la condanna che definisce il processo a carico di Ibrahim Shat, il ventenne egiziano che deve rispondere delle accuse di tentata rapina aggravata, lesioni aggravate e porto abusivo di armi per la tentata rapina subita dal titolare di un pub-pizzeria del centro storico di Catanzaro.
Il giovane, difeso dall’avvocato Gioconda Soluri, è stato arrestato dai carabinieri a febbraio scorso, un mese dopo i fatti.
In più, il giudice Antonio Battaglia, in sede di processo con il rito abbreviato, ha dichiarata cessata la misura cautelare che lo vedeva ristretto agli arresti domiciliari.
I FATTI E LE INDAGINI:
Dopo serrate indagini a tutto campo, i militari erano riusciti a dare un nome e un volto a colui che, nella notte tra sabato 19 e domenica 20 gennaio scorsi, armato di un coltello e con il volto travisato da passamontagna, aveva aggredito, colpendolo alla testa con una bottiglia di vetro, il titolare del pub-pizzeria, tentando di portargli via l’incasso della serata, non riuscendovi grazie alla reazione della vittima che aveva messo in fuga il suo aggressore.
Era stato grazie alla puntuale circostanziata descrizione dei fatti fornita dal titolare del pub-pizzeria, oltre alla visione dei filmati acquisiti dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che i militari erano giunti all’identificazione del giovane che, tra l’altro, aveva lavorato in prova nel locale studiando le abitudini del titolare.
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