Il gip di Vibo Valentia Marina Russo ha convalidato il fermo di Francesco Barbieri, 20 anni, di Pannaconi, accusato del tentato omicidio del 32enne vibonese Domenico Catania, avvenuto sabato scorso nel centro storico del capoluogo di provincia, e ne ha disposto la carcerazione emettendo nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare.
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Nel provvedimento a carico di Barbieri - che dopo il fatto si era reso irreperibile per poi presentarsi ai carabinieri la sera del 18 accompagnato dal suo legale, l'avvocato Giuseppe Bagnato - il gip scrive che il giovane, che non ha riposto alle domande ma ha fatto dichiarazioni spontanee evidenziando, scrive il gip "il suo dispiacere per l'accaduto, sottolineando l'assenza di volontà omicida, e riferendo in ordine al movente di un disguido sorto a seguito di una lite sfociata poi in un'accesa colluttazione con la vittima la quale, non demordendo dall'azione, continuava a spingerlo; sicché, avendo timore per la propria incolumità, si era limitato a difendersi ed il colpo di pistola era partito accidentalmente".
Ma per il gip Russo tale ricostruzione non è credibile in quanto gli atti rassegnano in prims che Barbieri "si è allontanato dal luogo del delitto immediatamente dopo l'azione, dandosi alla fuga, abbandonando la propria autovettura con chiave di accensione inserita, patente di guida e telefono cellulare all'interno. L'indagato non è stato rintracciato neanche presso la propria abitazione, di fatto, dunque, rendendosi irreperibile per quasi 48 ore. A fronte di tale contesto, la successiva costituzione del giovane appare del tutto irrilevante, in quanto intervenuta dopo la concretizzazione del pericolo di fuga. Non può essere cancellata la circostanza che l'indagato, ventenne, in un 'ordinario' sabato sera trascorso al bar con gli amici si è premunito di un'arma da fuoco, custodendola nel giubbino come un 'normale' effetto personale". Inoltre "la versione fornita da Barbieri - conclude la Russo - volta ad escludere la volontà omicidiaria, appare del tutto contrastante ed incompatibile con la dinamica delittuosa rassegnata dai filmati in atti. Ne consegue, pertanto, la sussistenza di tutti gli elementi ex lege richiesti per la convalida del fermo".
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