Dopo le polemiche e ritardi, arriva la gara del commissario nazionale per l'emergenza sui lavori e la progettazione per aumentare i posti letto di terapia intensiva, semi-intensiva e i percorsi in sicurezza negli ospedali. In Calabria 43 interventi previsti
03 ottobre 2020 12:50di GABRIELE RUBINO
Come per i prezzi delle mascherine e per i nuovi banchi per le scuole anche per i posti letto aggiuntivi di terapia intensiva la macchina gestionale del commissario nazionale per l'emergenza Domenico Arcuri ha carburato a rilento. Dopo settimane di attesa, ieri il manager ha bandito la procedura di gara di massima urgenza per l’approvvigionamento di lavori e servizi tecnici destinati alle strutture sanitarie impegnate in prima linea sull’emergenza. In tutto, sono previsti 1.044 interventi, con un valore complessivo di oltre 713 milioni, che saranno eseguiti in 457 ospedali diversi che fanno capo a 176. L'obiettivo, con le risorse stanziate dal Decreto rilancio, è il raddoppio strutturale dei posti letto di terapia intensiva, la riconversione di altri esistenti in posti di semi-intensiva e la creazione di percorsi sicuri fra i reparti degli ospedali. Arcuri utilizza il 'braccio armato' di Invitalia, di cui è amministratore delegato, con le offerte che potranno essere presentate entro il 12 ottobre.
IN CALABRIA 43 INTERVENTI COMPLESSIVI E 28 MILIONI DI EURO- La Calabria è inserita nel lotto geografico n. 3. Gli interventi complessivamente previsti sono 43 per un importo di poco superiore ai 28 milioni di euro. I posti letto aggiuntivi di terapia intensiva previsti sono 134, quelli di semi-intensiva da recuperare 136 e in più ci sono gli adeguamenti strutturale e la messa in sicurezza dei pronto soccorso con la creazione di percorsi separati fra pazienti Covid e quelli ordinari. Si tratta di una parte del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera adottato dal commissario ad acta Saverio Cotticelli con il Dca 91 dello scorso 18 giugno (LEGGI QUI I DETTAGLI) e che peraltro non è stato esente da polemiche sulle competenze con il presidente della Regione. Santelli aveva detto che la gestione dell'emergenza, in questo ambito, era in mano al governo e così Arcuri è andato avanti con una gara per valida per tutte le regioni.
I RITARDI RESTANO- Dei ritardi dell'attuazione del piano delle terapie intensive (quello calabrese aveva ricevuto l'ok del ministero della Salute in piena estate) se ne era già occupata La Nuova Calabria ad agosto (LEGGI QUI), la mossa di Arcuri di certo non risolve il problema temporale. Le risorse nazionali erano state stanziate affinché gli ospedali arrivassero pronti all'eventuale seconda ondata nella stagione autunnale, non che al suo inizio fossero ancora da bandire le gare (inclusa la progettazione esecutiva). Con questa scaletta temporale si arriva comunque con i cantieri in inverno. Non proprio il massimo, sempre che la gara riceverà offerte e tutto dovesse filare liscio con le procedure.
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