di MASSIMO PINNA
Gli alunni delle quinte classi della Scuola Primaria e delle classi della Scuola Secondaria di primo grado di tutti i plessi hanno incontrato il capitano dei Carabinieri, Ferdinando Angeletti, il maresciallo Nicodemo Spanò e il maresciallo maggiore Francesco Mazzone dell'Arma sulla tematica dell'educazione alla legalità ambientale.
Con loro, il dirigente scolastico Daniela Quattrone, il professore Giuseppe Cugnetto e la professoressa Teresa Amato. Un incontro organizzato nell’ambito del progetto “Percorso alla legalità – il cambiamento attraverso la conoscenza e la consapevolezza”.
L’educazione allo sviluppo sostenibile diventa oggi un obiettivo strategico per il presente e per il futuro del nostro Paese. La sfida ambientale, legata alla conservazione delle risorse del nostro Pianeta, rappresenta una sfida non più eludibile per le future generazioni. Ci troviamo in un’epoca che impone al mondo intero, ma in particolare all'Italia e all'Europa, scelte radicalmente diverse da quelle compiute in passato: lontane dal modello produttivo tradizionale, dirette verso un nuovo modello di economia che rispetti l'ambiente, orientate ad una società che non produca rifiuti ma sappia creare ricchezza e benessere con il riutilizzo e la rigenerazione delle risorse. Perché questo accada, è necessario un profondo cambio di mentalità che coinvolga le istituzioni, le imprese e le singole persone. E questa nuova consapevolezza nazionale non può che iniziare dalle scuole e dagli studenti, di tutte le età. Soprattutto dai più giovani, quelli che potremmo chiamare “nativi ambientali”: una generazione che nella quotidianità dei comportamenti trova già come prospettiva naturale il rispetto dell'ambiente in cui vive.
L'obiettivo congiunto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca è creare le condizioni per fare in modo che queste pratiche vengano sviluppate, incrementate, messe a sistema, rese patrimonio vivo della nostra società, affinché possano costituire le basi di un nuovo patto tra i cittadini, attraverso le generazioni, per lo sviluppo e la crescita del Paese. L’educazione allo sviluppo sostenibile, quindi, si candida a diventare il progetto nell’ambito del quale promuovere le competenze necessarie per mettere in discussione i modelli esistenti, per migliorarli e per costruirne insieme di nuovi.
E a Tiriolo, grazie alla sensibilità di dirigenti scolastici e professori, e con il prezioso contributo dell’Arma dei Carabinieri, gli alunni hanno partecipato attivamente ad un momento di alta formazione, civica, prima ancora che didattica.
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