Tirocinanti calabresi ancora in subbuglio: "Il nostro futuro sempre più vicino alla strada"

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  20 settembre 2020 15:22

"Prosegue il dramma dei 7.000 tirocinanti calabresi, padri e madri di famiglia, lavoratori disoccupati e appartenenti all'ex bacino della mobilità in deroga, che operano presso Enti pubblici e privati e presso Ministeri (Giustizia,Miur,Mibact). Reclamano quel sacrosanto diritto al lavoro dopo anni di tirocinio prestato senza alcun diritto contributivo e previdenziale, pertanto schiavi di quel sistema che è chiamato comunemente "lavoro nero legalizzato". Percepiscono 500 € al fronte del 70% delle ore mensili". E' quanto denunciano i rappresentanti dei tirocinanti.

"Dopo l'incontro del 07/09/2020 - fanno sapere con le principali sigle sindacali (Uil,Cgil,Cisl) con l'assessore al lavoro regionale Orsomarso presso la Cittadella (CZ) nei giorni scorsi è stato redatto un comunicato relativo alla questione "drammatica" dei tirocinanti calabresi indirizzata al Ministero del Lavoro Nunzia Catalfo e in cui si parla di un ipotetico incontro per trattare appunto la vertenza tirocinanti senza indicare alcuna data per trattare la questione".

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"Prosegue pertanto il disagio dei tirocinanti calabresi, molti dei quali alla fine del proprio percorso appunto di tirocinio, si sono ritrovati a casa dopo anni di servizio e senza alcuna concreta chimera di contrattualizzazione, a causa del rimpallo di competenze che la regione Calabria rimanda incessantemente al Governo PD-M5S. Di recente il presidente della regione Calabria Jole Santelli ha peraltro affermato: "La regione Calabria è impegnata a contrattualizzare il precariato storico regionale dove ha competenza". L'impressione è che per i tirocinanti calabresi si prospetta un futuro sempre più vicino sulla strada dopo anni di competenze acquisite nei settori in cui hanno prestato servizio cioè  Enti pubblici e privati e presso Ministeri (Giustizia,Miur,Mibact). Pertanto - concludono- per queste persone oltre al danno, si prospetta una clamorosa beffa".

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