La grave vertenza dei tirocinanti calabresi che operano presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact) è ancora sul tavolo.
"Il dramma del lavoro che si consuma quotidianamente per queste persone, ha dell'incredibile a parte il fatto di essere accomunati dalla nomea di eterni fantasmi e di schiavi, in quanto non rientrano nello status di lavoratori perché non hanno alcun diritto contributivo e previdenziale, ma sono a tutti gli effetti indispensabili per i ruoli che ricoprono presso i settori in cui si trovano da anni ad operare, in virtù di quelle competenze acquisite su cui la regione Calabria ha investito oltre 100 mln di euro. In questi mesi la vertenza dei 7.000 tirocinanti calabresi è stata al vertice di un rimballo di competenze che l'attuale giunta regionale calabrese ha rimandato continuamente al governo centrale PD-M5S che dal canto suo mai si è pronunciato nel trovare soluzioni concrete per i 7.000 tirocinanti calabresi stessi", scrivono in una nota.
"Nei mesi scorsi c'è stato anche un'incontro di una delegazione di tirocinanti calabresi con l'attuale Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano, un'incontro che sembra rimasto lettera morta per la mancanza di ulteriori interlocuzioni, come l'incontro mai avvenuto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Pertanto si sperava in un' interlocuzione con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia che in data odierna è stato presente a Catanzaro per un'incontro istituzionale con il Presidente della Regione Calabria Spirlì. Speravano in ciò i numerosi tirocinanti accorsi e presenti in un pacifico Sit-in presso la Cittadella Regionale - Località Germaneto, sede appunto dell'incontro. Pertanto la vertenza dei 7.000 tirocinanti calabresi, anche in questa occasione è stata nuovamente ignorata, e il loro dramma di madri e padri di famiglia, giovani e meno giovani, molti con famiglie monoreddito è destinato a portarsi ulteriormente con in mente quel rischio concreto di ritrovarsi seriamente sulla strada e in situazione d'indigenza".
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