«Pacta sunt servanda. Gli accordi sottoscritti coi lavoratori vanno rispettati, specie se si tratta delle Istituzioni e, addirittura, di quelle che afferiscono alla giustizia. Dal 2010, gli stagisti negli uffici giudiziari supportano il funzionamento di tribunali e corti di appello. Nel 2015, con la partenza del cosiddetto "ufficio del processo" e la divisione tra quanti hanno iniziato il nuovo percorso e quelli rimasti esclusi, sono partiti nuovi progetti regionali; qui in Calabria, si è arrivati a una manifestazione di interesse per mille tirocinanti e, nel marzo 2017 si è firmata una convenzione per 650 stagisti negli uffici giudiziari, come previsto dal Ministero della Giustizia, e altri 350 assegnati in uffici assimilati. Il primo anno del nuovo biennio è terminato ma manca la firma del Ministero per il rinnovo – previsto dalla convenzione – di un ulteriore anno».
Parte da questa premessa la nota del consigliere regionale Franco Sergio di adesione alle manifestazioni dei “Tirocinanti della Giustizia” che si è svolta oggi a Catanzaro e che domani traslocherà a Roma sottolineando che: «Da articoli e commi della Legge di Bilancio, è chiara la volontà del legislatore di valorizzare i percorsi formativi svolti da entrambe le categorie di tirocinanti. Ciò emerge dal fatto che la legge di Bilancio 2019 riferisce a quelle categorie – e soltanto a esse – l’espressa previsione di tali modalità assunzionali, per giunta con l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo. Pertanto, l’esperienza formativa di tali lavoratori, può soddisfare la necessità di definire in via preferenziale requisiti specifici, maturati e riconosciuti dalla legge, nelle richieste da inviare ai Centri per l’Impiego per l’avvio della selezione. Dunque il Ministero – aggiunge Sergio - faccia sì che la determinazione dei punteggi aggiuntivi sia definita in modo tale da consentire la condizione preferenziale stabilita dalla legge; che vi sia la necessità di acquisire informazione preventiva sui criteri di distribuzione degli annunciati 600 posti sul territorio nazionale; che si preveda però un numero di idonei pari al numero dei posti messi a concorso e che venga prevista una durata almeno annuale della graduatoria, con possibili ulteriori scorrimenti a valere sulla programmazione assunzioni post 15 novembre 2019».
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