La vertenza dei lavoratori tirocinanti degli Enti Locali, del MIUR e del MIBAC necessita di immediata chiarezza. Non ci interessano le “complicanze buocratiche” – precisa il segretario generale della FeLSA CISL Calabria , Carlo Barletta – ci interessa, questo si, avere immediate risposte in merito al prosieguo delle attività in tirocinio secondo la formula concordata con le OO.SS. nel corso della riunione del 09 marzo 2019. Un tirocinio inclusivo e qualificante che attesti a fine percorso le professionalità acquisite da utilizzare in attività lavorative sia pubbliche che private. Un bacino corposo che raggiunge complessivamente oltre le 5000 unità delle quali 4200 riguardano i lavoratori tirocinanti impegnati in attività socialmente utili tese a garantire importanti servizi negli enti locali e rispetto ai quali peraltro già nel mese in corso si avranno i primi stop vista la scadenza del termine di tirocinio fissata per un primo gruppo al 31/07/2019 . Diverso è poi il caso dei c.d. tirocinanti MIBAC (acronimo di Ministero Beni e Attività Culturali), fermi ormai dal mese di marzo 2019 ed in attesa di quella proroga che mai come adesso sarebbe veramente indispensabile. Nel pieno della stagione estiva infatti, proprio allorquando maggiori sono i flussi turistici per ammirare le bellezze storico paesaggistiche della regione, le sedi dei beni culturali calabresi (per intenderci musei, parchi archeologici ecc…) lamentano la cronica mancanza di personale finalizzato a garantire vari servizi che dovrebbero essere svolti appunto dai lavoratori tirocinanti per una migliore accoglienza dei turisti. Quanto poi ai tirocinanti del MIUR (acronimo di Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) che hanno svolto servizio di assistenza nelle scuole calabresi anche per gli studenti portatori di handicap, occorre immediatamente dare seguito alla stipula delle convenzioni per la ripresa delle attività in tirocinio. Non vorremmo infatti ritrovarci a settembre con un fondamentale servizio non reso proprio per quella fetta di popolazione calabrese più bisognosa di assistenza e di servizi.
Fare chiarezza subito anche per garantire agli oltre 5000 lavoratori interessati quel minimo di sussistenza economica rappresentati da 500 euro al mese a totale carico della Regione Calabria. Nulla rispetto ai servizi resi, tantissimo se si considera che per molte famiglie rappresentano l’unica fonte di reddito certa. Per questi motivi – conclude Carlo Barletta- abbiamo inviato una richiesta di incontro all’assessore regionale al Lavoro, Angela Robbe- proprio perché mai come in questo momento occorre dare ai lavoratori tempi certi. Invochiamo sia da parte della Regione che da parte dei uffici ministeriali periferici e non, un vero e proprio lavoro di squadra a vantaggio di 5000 precari per i quali occorrerà pensare nella fase di svolgimento del nuovo tirocinio a come fuoriuscire dalla condizione di precarietà verso un futuro fatto di certezze. Noi siamo pronti e non ci risparmieremo in alcuna iniziativa.
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