Tirocinanti Tis, Trotta (Cgil): "Una stabilizzazione certa e duratura negli regionali"

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images Tirocinanti Tis, Trotta (Cgil): "Una stabilizzazione certa e duratura negli regionali"

  16 maggio 2025 12:58

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Proponiamo una stabilizzazione certa e duratura dei tirocinanti Tis (oltre 4 mila precari, ndr) che fanno parte di un bacino creato dalla politica”.

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L’idea è arrivata questa mattina dalla Cgil Calabria nel corso della conferenza stampa organizzata nella sala Garofalo della sede regionale del sindacato a cui hanno preso parte il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta, il coordinatore Nidil Cgil Calabria Ivan Ferraro e il segretario della Cgil Calabria Gigi Veraldi

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“Parliamo di gente rimasta senza lavoro e da anni lavora negli enti locali - spiega Trotta - e a sentire i vari comuni sono necessari per la vita amministrativa dei municipi”. 

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Trotta ricorda che “il 60 per cento dei comuni calabresi è in dissesto o pre-dissesto e non ha capacità economiche per stabilizzarli. Da qui l’esigenza di aumentare le risorse e nello stesso tempo, laddove i comuni non dovessero riuscire ad assumerli, ad assorbirli negli enti sub regionali che, avendo le risorse potrebbero avvalersi di questi cittadini calabresi che percepiscono 550 euro al mese e vivono nel precariato massimo”. 

Trotta fa riferimento alla piattaforma odierna che è rivolta ad “Asp, ospedali ed enti sub regionali che hanno la possibilità anche attraverso risorse nuove di colmare vuoti d’organico”

Dal canto suo, Veraldi sostiene che si tratta di un “momento cruciale per le rivendicazioni relativa alla contrattualizzazione dei Tis”. Fa riferimento alle “attuali norme e al miglioramento finanziario per immaginare processi di stabilizzazione”. 

E lancia un appello: “I comuni che hanno disponibilità finanziaria possano procedere a una prima contrattualizzazione sapendo che per il resto del bacino sarà necessario un ulteriore intervento del governo regionale, ma in particolar modo del governo centrale. 

Veraldi ricorda che “l’emendamento dell’anno scorso del Parlamento prevede un miglioramento e un superamento dei vincoli giuridici ed economici per gli enti che vogliono contrattualizzare questi lavoratori, ma solo con un sostegno finanziario di 5 milioni di euro. Per un’annualità di questi lavoratori ne servono 70 di milioni. Gli enti sub regionali che dovrebbero effettuare reclutamento per un potenziamento guardino a questo bacino di lavorati utilizzato del tutto gratuitamente”.

E infine Ferraro: “La nostra proposta alternativa sui Tis riguarda tutti gli altri enti regionali dando la possibilità a questi lavoratori non solo di guardare gli enti locali. L’opzione è quella di smaltire questo bacino di precariato in altri enti affinché possano avere ulteriori possibilità di stabilizzazione. Il progetto che abbiamo presentato nella prima pare chiude la storia del bacino di precariato e nella seconda analizza il progetto di lavoratori. Si cita Sorical, la sanità che ha bisogno di ampliare gli organici, Fincalabra, Arpa e poi ci sono lavoratori già impegnati nei bacini regionali come nel Parco regionale delle Serre. Bisogna provare a dare stabilizzazione full time e non come avvenne il bacino Lsu che rimase precario”.   

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